Sony Xperia 1 V, la sentenza definitiva dopo due mesi

Ne sapremo di più con la trimestrale di novembre. Tanto ci vorrà per capire quanto realmente sia piaciuto lo smartphone top di gamma 2023 di Sony, Xperia 1 V, distribuito a partire da fine giugno, proprio quando il gigante giapponese dell’intrattenimento (una volta lo era dell’elettronica di consumo) ha chiuso il suo primo trimestre dell’anno fiscale, che terminerà a marzo 2024.

Tra aprile e giugno Sony ha accusato un forte calo dei profitti e ha venduto meno PlayStation 5 del previsto, anche se ha confermato l’obiettivo dei 25 milioni entro l’anno fiscale. L’utile operativo è sceso del 31%, a 1,8 miliardi di dollari.

Anche per la divisione Mobile Communications non è andata benissimo, con meno di 600 milioni di dollari di ricavi, in calo del 12% sul medesimo periodo del 2022. Nel trimestre precedente -2,5%. Un segno dell’attesa per i nuovi modelli in uscita, visto che il precedente flagship (1 IV) aveva deluso sotto molti punti di vista, a cominciare dal prezzo e dalle temperature da superficie solare durante la realizzazione dei video o le videochiamate. Quest’ultimo serio problema è stato di fatto superato grazie all’upgrade del processore, il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, che azzera quasi tutti i difetti.

Io posso raccontare qual è stata la mia esperienza con Xperia 1 V in due mesi di utilizzo esclusivo, dopo avere detto addio al Pixel 7 Pro.

Primo: come trovare questo telefono presentato… a maggio (Sony ha fatto progressi, prima ci metteva sei mesi)? Ci si potrebbe chiedere se il produttore vuole venderlo o no, in Italia. Sony lo distribuisce solo su Amazon e mica tutti comprano su Amazon. Il rivenditore poi è Ngp Store Europe, sede in Florida. I tempi di consegna sono piuttosto lunghi, circa tre settimane. Googlando si scopre che è possibile comprare anche altrove, in Europa. Curiosità, i prezzi fluttuano a seconda del colore e del rivenditore. Si va da 1286 euro per la versione da 256 GB se è nero a 1608 se è verde kaki (il telefono arriva entro 15 giorni). Io l’ho ordinato a fine giugno da un rivenditore di Hong Kong, pagandolo come la versione black più economica in Europa, ma con una memoria da 512 GB, il che potrebbe compensare il dimezzamento della garanzia. Voto generoso per la reperibilità: 5.

Anche il caricabatteria originale XQZ-UC1 (ma perché a Tokyo insistono con queste sigle impossibili da ricordare?) l’ho trovato all’estero, in Germania, visto che sul sito di Sony Italia, incredibilmente, c’è ancora scritto “presto in vendita”, proprio come per lo smartphone. Non è un optional, il caricabatteria. Effettivamente la ricarica non è veloce quanto per certi cinesi che ho provato, da Nubia a Honor, ma per esempio i tempi sono migliori che per Pixel 7 Pro. In 40 minuti la batteria passa da 20 a 80%. E tanto basta. Perché se non stresso il telefono con lunghe sessioni di foto e video arrivo a fine giornata con un buon 25-30% ancora disponibile. Voto 8 (anche a me, per la perseveranza).

Una delle critiche più frequenti alla serie Xperia è di ordine estetico. “Sembra un telecomando”. Dal mio punto di vista il form factor 21:9 è un plus. Il telefono consente una presa migliore di qualunque super padellone di dominatori del mercato. A Milano poi, conviene tenerlo nella tasca anteriore dei pantaloni, in chiave anti-scippo, e la cosa riesce senza problemi. Con la sua custodia originale (bellissima ma troppo costosa, delicata e dal prezzo volubile: i rivenditori lo alzano a seconda dei colori), che lascia scoperta la lamellatura laterale (il che può rivelarsi un punto debole per la protezione), Xperia 1 V è un oggetto dal design estremamente elegante. Tutto è misurato e sobrio, compresa la disposizione classica delle fotocamere. No a soluzioni che possono andare dai piani di cottura ai fori in serie nel corpo posteriore alle fasce metalliche con oblò. Ma questi, appunto, sono gusti. Non esistono orridi buchi neppure sul display: il foro della selfie cam è nella cornice superiore, quindi niente notch e zero punch hole. Voto 8 ma anche 9 (detesto notch, punch hole e isole dinamiche, fatto personale).

Capitolo sensore laterale per l’impronta digitale. Ne ho sentite di ogni genere: dal non funziona mai, al problemone del dito sudato. In realtà funziona perfettamente. Raramente può succedere che nel prenderlo si tocchi in modo da suscitare la reazione piccata del telefono, che dice di aspettare 30 secondi. Dopo qualche secondo si può utilizzare il pin. Piuttosto, il sensore è troppo vicino al pulsante del volume e questo può indurre in errore. Sul fatto che poi quest’ultimo sia troppo corto si può discettare: dipende, ma non è diverso da molti altri. Voto 6,5 perché il riconoscimento facciale un po’ mi manca.

Nessuno parla mai dell’audio. A me ha sorpreso in positivo, a cominciare dagli altoparlanti stereo. Raramente uno smartphone mi ha restituito un ascolto così pulito e cristallino della voce e della musica. I bassi sono potenti e rotondi e utilizzando auricolari Sony (io ho preso una versione di buona qualità ma non top, i WF-C700N, riecco la sigla assurda) le opzioni di ascolto si moltiplicano migliorando l’esperienza. Mi scapperebbe di dare un voto tra l’8 e il 9.

Ed ecco la parte dolente (per me). Le foto, proprio quello che Sony sostiene essere il punto di forza. Il lato positivo è che ben presto si abbandona il punta e scatta usato da miliardi di persone (qui si possono fare dei buoni ritratti con bokeh e basta) e si passa alla cosiddetta programmazione automatica, diciamo quasi manuale.

Xperia

Modalità basic (punta e scatta) contro programmazione automatica

In questa modalità si lavora sull’esposizione (è disponibile il diagramma per aiutare a non commettere errori); sull’area e sulla modalità di messa a fuoco (manuale, autofocus continuo, autofocus singolo); sugli scatti singoli e multipli (ma meglio non usare uno zoom troppo spinto, diciamo 85-90 millimetri, la qualità scade e il rumore diventa fastidioso); sul bilanciamento del bianco. Non proprio pratico se fai il turista. Il passaggio dal grandangolo allo zoom è discretamente agevole e aiuta in questo il tasto del volume. Il guaio vero sono i grossi limiti di gamma dinamica. Da utente medio non ho mai riscontrato così tanti problemi nel fotografare con un cielo nuvoloso ma luminoso, con ombre e luci in un bosco (vedi foto in basso), con il sole che non sia esattamente alle spalle (quindi controluce), con un tramonto in cui non cerco la silhouette nera delle montagne ma un bel panorama.

Quindi, in condizioni favorevoli (ci si può sempre lavorare, magari puntando la sveglia alle 7 in vacanza) le foto sono eccellenti e i colori mai troppo saturi. Se necessario, esistono ulteriori margini di miglioramento con l’HDR e altri ritocchi successivi. In caso di luce contrastata, però, Xperia perde nel confronto con i migliori. L’ho avuto ben chiaro inquadrando in programmazione automatica un lago alpino con il gruppo del Monte Bianco riflesso. Senza il sole alle spalle, che mi è poi venuto incontro, fortunatamente, lago e sponde erano scuri (vedi foto in basso) perché le nuvole basse davanti a me riflettevano luce. Intanto l’amica con l’iPhone accanto a me otteneva un ottimo risultato senza stress. Ecco perché sollevo qualche dubbio su quanto afferma Sony: “Grazie al sensore Exmor T per dispositivi mobili di nuova generazione (che a onor del vero si esalta e dà parecchia soddisfazione nelle foto di interni e di notte) e all’elaborazione computazionale (fatico ad apprezzarne l’apporto), Xperia 1 V assicura una qualità delle immagini equivalente a quella offerta dalle fotocamere full-frame”. Davvero? In sintesi, per me:ok,  grande hardware, ma software deludente. Voto 6/7

Video. Confesso che non è il mio genere. Ma posso dire che la qualità è migliore delle foto. Divertente l’opzione di rallentare dove interessa per creare l’effetto sorpresa. Meno bene la rapidità e la fluidità dello zoom. E poi la convivenza di due app (video pro e cinema pro) non si spiega tanto per un utente che non pretenda performance da cineasta. Voto 7

Infine due curiosità. In una videorecensione è stato detto che il widget orologio del lockscreen di Xperia 1 V non segna mai l’ora corretta. Ecco, almeno questo proprio no. Infine, finora ho contato tre aggiornamenti, ultimo quello di sicurezza Android al 1 agosto.

 

Primo piano di Mirò sotto un portico e interno di appartamento di montagna

P.S. Aggiungo quella che per me è la migliore recensione su Xperia 1 V in circolazione su YouTube. Sony, ascolta Marques Brownlee:

How Does Sony Keep Doing This?