LG G4 a giorni nei negozi italiani.E c’è anche la seconda cover inclusa nel prezzo fissato in 700 euro.
Il nuovo top di gamma della narca coreana è disponibile
Nelle varianti in vera pelle, nelle colorazioni cuoio, nero e rosso rubino, e le varianti con finitura Metallic Skin scura e Ceramic White. Non si tratta beninteso di vero metallo o ceramica ma di policarbonato trattato in modo da dare un effetto speciale.
Inoltre, chi opterà per il G4 con cover posteriore in pelle troverà all’interno della confezione una seconda cover, nella variante Metallic Skin chiara.
Come è fatto
Il G4 ha compito difficile, una missione che si annuncia difficile, ma le armi per farcela le ha tutte. E anche di più degli altri. Il G4, il nuovo top di gamma della coreana LG deve infatti sfidare con iPhone 6 (e anche coniPhone 6 plus, viste le dimensioni jumbo dello schermo). E questo non è certo uno scherzo visto che i device Apple sono in vetta alla classifica di vendita per meriti che non sono solo tecnologici ma anche per i vantaggi generati da quel singolare effetto moda-life style che spinge i prodotti di Cupertino e che rende davvero difficile competere. Ma ovviamente il nuovo smartphone di Lg deve vedersela con gli ultimi flagship del mondo Android: Samsung S6 ed S6 Edge e anche, ma qui i numeri sono decisamente di nicchia, Htc One M9. E per battere i competitor G4 scommette su tecnologie che gli altri si sognano: dal display con tecnologia quantum dot alla fotocamera che sulla carta sembra essere il nuovo benchmark di settore.
Dal punto di vista estetico G4 non è una rivoluzione ma un semplice affinamento. E questo perché è stato il suo predecessore G3 a innovare profondamente con i suoi tasti posteriori che liberano spazio sul frontale e così, riducendo la cornice al massimo, LG era riuscita a creare uno smartphone, anzi un phablet, da 5.5 pollici con l’ingombro complessivo più contenuto del segmento mercato. E anche il nuovo G4 si conferma un phablet con la dimensioni di carrozzeria assimilabili a quella di un normale smartphone. LG G4 monta uno schermo sempre da 5.5 pollici, grande cioè come quello di iPhone 6 Plus che però è ben più ingombrante visto che è il phablet più grosso di sempre abbinato al display più piccolo del segmento di mercato.
Il display esibisce una leggera curvatura cosi come tutto il device.
Lg G4 resta compatto perché i pulsanti, come nel modello che rimpiazza, sono sul retro e dunque la cornice dello schermo risulta essere minima. La risoluzione del display è QHD 1440 x 2560 pixel con una densità di almeno 534 ppi. Lo schermo è un Lcd Ips (in-plane switching) potenziato della tecnologia “Quantum”, ossia basata su nanocristalli con dimensione compresa tra i 2 e i 10 nanometri in grado di generare una retroilluminazione selettiva. Questo migliora notevolmente la resa cromatica sia in relazione agli Oled che ai display Lcd Ips retroilluminati con Led convenzionali. Ma se lo schermo stupisce ancora per resa e qualità, il nuovo G4 si fa apprezzare anche dal lato B grazie alla cover del vano batteria in pelle lavorata artigianalmente e che rappresenta una nuova idea nella corsa ai materiali premium che ha portato al “tutti pazzi per l’alluminio”. Lg punta, dopo la discutibile plastica che sembra metallo (come il vecchio G3) alla vera pelle e tira fuori uno smartphone con un copribatteria finito come una poltrona con tanto di impunture sul dorso. A qualcuno ricorderà i sedili delle Ferrari ad altri una scarpa. A molti piacerà, ad altri meno. Di sicuro molto meglio della finta pelle (terrificante plastica stampata) di Samsung Note 4 e Note 3.
La pelle è comunque una materiale caldo che offre più grip, una caratteristica importante in mondo di smartphone superscivolosi. Tre i colori della pelle: marrone, rosso e nero.
In ogni caso le cover sono due: c’è anche qualla in sintetico in tre livree: di cui una ceramica e due metallic skin. Più di così è difficile chiedere. Il telaio è in materiale sintetico e questo va detto a chiare lettere non è affatto detto che sia un male. Va bene che l’alluminio è figo ed è di moda, ma metallo e radiofrequenza (si ricordi il famoso antenna gate di Apple non vanno d’accordo, la plastica inoltre sa essere purché sia di qualità leggera e flessibile ed è a prova di deformazioni gravi stile bend gate.
Il processore scelto è lo Snapdragon 808, Soc con architettura e hexa-core a 1.8 GHz abbinato a una Gpu Adreno 418 e a 3 GB di Ram. LG ha dunque scelto di montare il discusso chip set 810 (presente su Flex 2) accusato di scaldare eccessivamente A proposito di memoria, lo storage sarà di 32 GB ma Lg ha deciso di mantenere lo slot di espansione per schede MicroSd fino a 128 GB.
La fotocamera principale (da 16 megapixel con sensore di grandi dimensioni) esibisce un’ottica con apertura focale f/1.8, capace di catturare ancora più luce di Samsung S6/S6 Edge (che con il suo f/1.9 aveva stupito) e degli altri smartphone con aperture comprese tra f2.0 e f2.2.
L’autofocus è laser come su G3 ma più veloce. Inoltre c’è un sensore di spetto di colore per migliorare la resa cromatica. Numerose e creative le modalità di scatto. Da sottolineare che scatta anche in formato RAW e che sono possibili impostazioni manuali da vera macchina fotografica e addirittura si può settare un ISO a 2700 per scatti impossibili al buio.
La batteria ha una capacità di 3.000 mAh, è rimovibile ed è un tradizionale punto di forza di LG, che grazie alla sua divisione specializzata in chimica ha messo a punto accumulatori molto efficienti (LG Chemical muove anche le auto elettriche come la Kia Soul EV). In G4 ci sono accorgimenti per espandere l’autonomia.
Il sistema operativo è ovviamente Android 5 Lollipop personalizzato con la totalmente rinnovata interfaccia 40 dell’interfaccia utente UX. Giunta alla release 4.0 che, stando alle intenzioni della casa coreana, dovrebbe notevolmente la “user experience” dell’utente. Ux 4.0 è stata pensata per offrire una gestione delle funzionalità dello smartphone in modo più fluido e semplificato, nonché di personalizzarne alcune a secondo delle preferenze del possessore del G4.
Un esempio è la funzione Quick Shot che permetterà di scattare velocemente delle foto semplicemente cliccando due volte su un tasto posto sul retro dello smartphone, anche se quest’ultimo si trova in modalità stand-by. Questa opzione consente quindi di velocizzare non poco i tempi per scattare una foto, non prevendendo lo sblocco del telefono e l’attivazione dell’app relativa alla fotocamera per catturare un’immagine.
Sempre per chi ama eseguire foto con lo smartphone Lg ha introdotto tre modalità (Simple, Basic e Manual) per la gestione della fotocamera. In questo modo, in base alle proprie competenze in materia di foto, sarà possibile scegliere la modalità appropriata e scattare foto sempre perfette. Ux 4.0 potrà contare anche sulla funzionalità Smart Notice, che permetterà di offrire notifiche personalizzate su diversi temi di interesse, quali meteo, viaggi, sport ecc.
Interessante, inoltre, la funzione Ringtone ID che consentirà di creare suonerie personalizzate per qualsiasi contatto in rubrica.
Le carte in regola ci sono tutte per sfondare ma cosa manca al G4? Un pizzico di immagine in più: Lg, infatti, non è certo tra i brand più cool e desiderati, ma con G3 (10 milioni di unità vendute) lo scorso anno e con l’esperimento dello smartphone curvo Flex (ora maturato con la seconda edizione) la situazione sta migliorando a gran velocità.