Usb Type-C. È lui il protagonista delle cronache tecnologiche di questi giorni, il nuovo connettore Universal serial bus, ad alta velocità e nato lo scorso anno è infatti stato adottato da Apple nel suo nuovo MacBook Air, un computerino superfascinoso, costoso, ipersottile, con una tastiera che si annuncia rivoluzionaria e con la potenza di calcolo di un netbook che però è dotato di una porta (una SOLA!) Usb Type-C.
Apple si è finalmente decisa ad adottare uno standard “universale”, e non come sempre (o quasi) è accaduto per ogni device proposto una porta di connessione proprietaria (l’ultimo esempio è Lightning presente su iPad e iPhone di ultima generazione) e ben diversa, quanto meno fisicamente, da quelle usate dalla stragrande maggioranza degli altri dispositivi non Apple. Che Usb Type-C sarà destinato a diventare il prossimo standard che molto presto si diffonderà nella maggior parte dei dispositivi è confermato anche dal lancio, sempre in questi giorni del ChromeBook Pixel 2 che di porte “C” ne ha due.
Usb Type-C è una nuovo connettore di connessione tra dispositivi che risponde alle specifiche Usb 3.1. Le caratteristiche offerte da Usb Type-C hanno tutte le carte in regola per diventare lo standard del futuro. A cominciare dalla “reversibilità” ovvero il nuovo connettore Usb non ha un verso per essere inserito, basta collegarlo alla porta apposita senza doversi preoccupare di altro.
Torniamo al nostro Usb Type-C. Innanzitutto il nuovo connettore è retrocompatibile con tutti gli standard Usb precedenti a livello di tecnologia ma non per quanto riguarda la connessione fisica. Ad esempio, per poter utilizzare una chiavetta USB 2.0 (Type-A) con una porta Usb Type-C, bisognerà procurarsi una adattatore che molto presto sarà messo in vendita.
Ma se questo è l’unico neo della nuova connessione, vanno sottolineate tutte le altre caratteristiche vincenti che Usb Type-C mette sul piatto. In primis le prestazioni (teoriche) raddoppiate, che passano da 4,8 Gbit/s (600 MB/s) per l’interfaccia Usb 3.0 a 10 Gbit/s (1,26 GB/s) per Usb 3.1.
Usb Type-C sarà anche compatibile con la seconda grande novità offerta dallo standard Usb 3.1: la potenza erogata. Usb 2.0 è infatti in in grado di gestire corrente fino a 500 milliampere (mA) per un massimo di 2,5 Watt di potenza (5 Volts per 0.5 Ampere = 2.5 Watt), mentre Usb 3.0 arriva con 900 mA e fino a 4,5 W di potenza. USB 3.1 è in grado di offrire 5 Ampere (5.000 mA) e fino a 100 Watt di potenza (fino a 20 Volt x 5 Ampere).
Questo significa che ad esempio un notebook con porta Usb Type-C, oltre a ricaricare più velocemente smartphone e tablet e scambiare dati al doppio della velocità, potrà anche alimentare stampanti, monitor e altoparlanti senza dover collegare quest’ultimi alla rete elettrica per farli funzionare come avviene oggigiorno. Inoltre, sempre parlando di notebook, potremmo vedere molto presto batterie supplementari esterne che si potranno collegare ad esso sempre sfruttando lo standard Usb Type-C, dimenticandoci così dei noiosi problemi di compatibilità per marca e modello del notebook. Da ricordare anche che lo standard Mobile High-Definition Link (Mhl) permette di inglobare in un connettore Usb (Micro) anche il segnale audiovideo digitale Hdmi, maserve un addattore alimentato per collegrare i tanti smartphone e tablet compatibili al tv.
Come tutti gli standard all’inizio è prevedibile un po’ di confusione, ma è molto probabile che molto presto le varie aziende hi-tech lanceranno i nuovi dispositivi già forniti di Usb Type-C. E se l’hanno fatto Apple e Google c’è da scommetterci.