La “salute” sullo smartphone e il ritardo di Apple

Il nuovo sistema operativo iOS 8 di Apple, che equipaggia l’iPhone 6, ha tra le novità un’applicazione chiamata “Salute”. Tramite questa app si può tenere sotto controllo il proprio battito cardiaco, le calorie bruciate di giorno in giorno, colesterolo e glicemia. Inoltre si può anche creare una scheda personale dove inserire le informazioni mediche più importanti, quali allergie varie, gruppo sanguigno o medicine da somministrare in caso di emergenza.

Il tutto è molto bello, nonché utile. Ma, nonostante per Apple questa applicazione sia di fatto una novità, c’è chi questa strada l’ha percorsa da ben due anni. Il produttore in questione si chiama Samsung, che al lancio del proprio smartphone S4 propose un’applicazione dal nome e dalle funzioni praticamente identiche a quella che Apple ha annunciato solo poche settimane fa. S Health, questo il nome dato da Samsung alla propria applicazione dedicata alla salute, può anche contare su una serie di accessori che si integrano, per funzioni e utilizzo, perfettamente con il fabbisogno di chi ha necessità di tenere sotto controllo il proprio stato fisico, ma vuole anche monitorare i propri miglioramenti nelle attività fitness preferite.

Infatti, ad esempio, S Health in combinazione con gli smartwatch Samsung Gear 2 e Gear 2 Neo, grazie al sensore di frequenza cardiaca integrato, aiuta a tenere sempre sott’occhio i propri sforzi e, inoltre, in base ai dati raccolti, crea un programma di allenamento personalizzato seguendo degli obbiettivi predefiniti.

Un altro accessorio, in questo caso totalmente dedicato al fitness è il Samsung Gear Fit, una specie di braccialetto/orologio con tanto di display touchscreen che integra cardiofrequenzimetro e  contapassi, e che si prodiga di dare suggerimenti per raggiungere la perfetta forma fisica come farebbe un normale personal trainer.

Con il lancio del Samsung S5  (e parliamo di aprile 2014) l’applicazione S Health (integrata nel sistema operativo) è stata ulteriormente migliorata (versione 3.0), anche nel nuovo Galaxy Note 4 che la integra nella release 3.5. Ad esempio, tra le varie possibilità che offre, appoggiando il dito sul sensore integrato, in pochi secondi si può avere la propria frequenza cardiaca. In poche parole, un “ecosistema” composta da applicazione e accessori pensati per la propria salute, che la casa coreana ha anticipato di quasi due anni rispetto ad Apple.

Due anni in cui, chi possedeva uno smartphone Apple, se voleva un’applicazione del genere doveva spulciare l’Apple Store e trovarne una di terzi, che però non poteva contare su sensori integrati e quant’altro per monitorare il proprio benessere fisico. Con il nuovo iOS 8 anche Apple ha capito, (forse un po’ in ritardo) l’importanza di un’applicazione che tenga monitorata la propria salute, ricalcando quello che Samsung ha fatto ben tempo prima. Ovviamente Apple c’ha messo del suo, offrendo delle opzioni che S Health di Samsung non ha. Però, cosa molto importante, e che stranamente a Cupertino non hanno pensato di integrare è la componente “fitness” di tale applicazione. Infatti, la scelta di Apple è stata quella di demandare agli sviluppatori indipendenti questa importante caratteristica (in S Health è disponibile dalla prima versione) che possono sfruttare l’Healthkit messo a disposizione per creare applicazioni ad hoc per l’allenamento fisico da poter usare con il nuovo iPhone