Compri uno smartphone da 1.500 euro e anche più e vai a casa con un piccolo, ma sostenibile (ahhaha!) pacchetto con dentro solo il device. Zero accessori. Zero di zero. Solo il cavetto e forse a breve manco quello. Una scatolina minuscola di fattura misera. Ma non era cosi: fino a qualche anno fa se compravo, per esempio, un Apple iPhone o, meglio, Samsung Note, nella confezione trovavo un alimentatore (eh ma ora sarebbe insostenibile, VABBÈ), ovviamente il cavo, un adattore Otg (meraviglia!) per collegare usb drive, una cuffia cablata di buon livello e il kit con le punte di ricambio per la S Pen, con tanto di pinzetta per agevolare la sostituzione. Ora tutto questo è un film finito: tutto ridotto all’osso. Altro che esperienza di Unboxing, il passo successivo è il sacchettino in plastica riciclata.
Ha inziato Apple poi Samsung ne ha seguito l’esempio, ma non tutti i costruttori di smartphone si comportano nello stesso modo. Brand del gruppo Bbk, come Vivo o Oppo, offrono package sontuosi con anche una cover in omaggio. E personalmente credo che sia questa la strada da seguire nel mercato degli smartphone di lusso e per appassionati di device top di gamma: la povertà non è luxury: la si può vestire di green (washing), ma resta povertÃ
Ecco in un video il packaging e l’unboxing del nuovo pieghevole Oppo Find N2 Flip. Io lo trovo spettacolare. Anche la scatola vuole la sua parte