Samsung come Volkswagen. Beh, uno sarebbe portato a dire “come Hyundai” in virtù della medesima nazionalità delle due case. Invece, nel caso dell’appena nato Galaxy S4, il suo nuovo smartphone di punta, la casa di Seul si è comportata come il colosso tedesco nei confronti della sua best seller: la Golf che cambia generazione dopo generazione ma resta sempre lei. Con piccole e grandi rivoluzioni all’interno, nella tecnologia, ma esteticamente, dal punto di vista del linguaggio del design, rimane praticamente immutata.
Una scelta, che lungi da essere una critica sterile, è stata fatta anche da Samsung: S4 è molto molto simile al suo predecessore, anzi ne fonde le linee e le proporzioni con il Note II. Poco coraggio nell’innovare? Forse, ma se il Galaxy SIII di Samsung, sulla scia del suo successo, è diventato quasi un’icona, con un pubblico che ne apprezza il design, allora rivoluzionarne la forma, pregiudicandone la riconoscibilità, sarebbe stato un grande rischio che giustamente il chaebol coreano non ha voluto correre. Volkswagen non lo ho mai fatto è la Golf resta la Golf anche nell’ultima, settima, serie, mentre le concorrenti generazione dopo generazione si sono trasformate fino a perdere ogni legame con il proprio Dna. Samsung evidentemente non ha voluto che S4 diventasse uno dei tanti smartphone e ha puntato su un design poco originale ma decisamente personale. Anche il passaggio tra iPhone 4 e 5 è stato nel solco della continuità.
Tuttavia, il parallelo tra Golf e S4 non si ferma alla carrozzeria: al pari della macchina tedesca, lo smartphone coreano è il prodotto da battere, quello che detta le regole del mercato.