Il ritorno degli Xperia. Ecco come Sony ha ascoltato i suoi fan

Può succedere che anche le multinazionali ascoltino le richieste dei loro fan e agiscano di conseguenza. Per quanto riguarda gli smartphone, da quest’anno Sony si candida a rientrare nel novero. Il nuovo flagship, Xperia 1 VI rappresenta, in un certo senso, un punto di svolta. Certamente per una robusta iniezione di intelligenza artificiale sul versante fotografico (e non solo), ma molto per la forma e le dimensioni del telefono, che nessuno potrà più paragonare ad un telecomando (ovviamente c’è chi lo rimpiange).

Si passa dai 21:9 a un rapporto 19,5:9. In millimetri, 162 x 74 x 8,2 contro i 165 x 71 x 8,3 di Xperia 1 V. Quindi, un po’ più corto e un po’ più largo. Spessore immutato. Peso: 192 grammi contro 187. Infine: basta 3 app (Photo Pro, Video Pro e Cinema Pro) per foto e video: finalmente una sola app, Camera, a gestire tutte le funzioni.  Con il touch tracking in grado di regolare automaticamente luminosità e colore.

Insomma, Xperia 1 VI diventa, per così dire, un po’ come tutti gli altri concorrenti, in omaggio alle necessità di renderlo più adatto all’uso sui social. Ma conserva inalterato il design e le finiture, inconfondibili. A prima vista Xperia 1 VI potrebbe essere solo un Sony. E non è poco.

Pros and cons del nuovo display

Il display è un Oled Ltpo da 6,5 pollici con refresh rate finalmente variabile 1-120 Hz, luminosità massima dichiarata 1.300 nit, ovvero 1,5 volte superiore rispetto all’1 V. In più una nuova modalità, denominata Sunlight Vision, grazie anche all’intelligenza artificiale dovrebbe rendere più semplice l’uso alla luce diretta del sole.

Questo nuovo display, realizzato in Corning Gorilla Glass Victus 2, subisce apparentemente un downgrade: è un FHD+ e non più un 4k (396 ppi contro 643 del predecessore), ma con tecnologia Bravia: in sostanza sfrutta la tecnologia di rimasterizzazione dell’intelligenza artificiale (AI) per migliorare contrasto, colore e nitidezza nella visualizzazione, sia dei contenuti personali sia dei servizi streaming. Con l’aumentata luminosità il risultato finale non dovrebbe deludere.

Niente punch hole, comparto fotografico rinnovato

L’ottima notizia in più è che restano le cornici ai due estremi, in alto e in basso. Quindi niente punch hole, niente foro centrale per la fotocamera anteriore, elemento che, per quanto ci si possa abituare, resta un fattore inestetico su display di altissimo livello come quelli degli smartphone premium e non solo. Sony si distingue da tutti e fa benissimo. Solo i cinesi Nubia offrono uno schermo immacolato, ma la fotocamera non è nella cornice, è tra i pixel dello schermo, così restituisce una qualità molto scarsa delle immagini.

Sony Xperia 1 VI nelle tre colorazioni

A proposito di features che sono piacevoli conferme, restano il jack per gli auricolari e la possibilità di espansione della memoria fino a 1,5 Terabyte, caratteristiche ormai molto rare, ma apprezzate da molti. Altra conferma che potrebbe non piacere e tutti è il riconoscimento tramite impronta su un tasto laterale (sul predecessore funzionava piuttosto bene), anche questa volta niente sblocco con il riconoscimento facciale. Sony dichiara poi che le prestazioni degli speaker sono state “notevolmente migliorate. La riduzione della distorsione ad alto volume e l’ottimizzazione dell’uscita a bassa frequenza hanno portato a un netto aumento del livello di pressione sonora, che si traduce in un’esperienza di ascolto più coinvolgente e d’impatto”.

Novità di primo piano sono quelle del comparto fotografico, realizzato in collaborazione con Zeiss. Oltre alle opzioni standard da 16 mm e 24 mm, Xperia 1 VI offre una lunghezza focale di 48 mm e un nuovo teleobiettivo da 85-170 mm, con zoom ottico. Questo si traduce nella possibilità di ingrandimenti fino a 7,1x. Sono possibili foto macro ingrandite a 2x e con una distanza di fuoco davvero minima, a 4 centimetri dal soggetto.

La scelta del sensore 

Per la fotocamera principale (formato 1/1,35″, obiettivo 24 mm equivalente e zoom ottico 2x, apertura f/1,9) è stato utilizzato il sensore di immagine Sony Exmor T stacked CMOS for mobile presente in Xperia 1 V, ma nella sua forma evoluta: LYT808 (usato su OnePlus 12), considerato premium dalla casa giapponese. In ogni caso, non il Sony LYT900 classificato high-end, presente su due corazzate come Xiaomi 14 Ultra e vivo x-100 Ultra, presentato il 13 maggio.

Il Lytia 808 è utilizzato in diversi dispositivi mobili di fascia alta e si distingue per la sua tecnologia avanzata di pixel impilati a doppio strato, che migliora le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione e amplia la gamma dinamica delle immagini. Sony ha assicurato che su questo telefono si vedono miglioramenti evidenti per la gamma dinamica. Per quanto ho potuto vedere dai primi test dei fortunati influencer che lo hanno ricevuto mi sembra che i seri problemi di gamma dinamica e sovraesposizione del predecessore siano stati superati in gran parte, anche se non del tutto.

Tornando alle altre tre fotocamere: la ultra-grandangolare posteriore è da 12 MP, con obiettivo 16 mm equivalente apertura f/2,2. La telefoto posteriore è ancora da 12 MP, con formato 1/3,5″, ma torna un obiettivo periscopico con zoom variabile da 85 a 170 mm equivalente (e zoom da 3,5 a 7,1x), supporto telemacro con, si diceva, ingrandimento 2x con fuoco a 4 cm. La camera frontale è da 12 MP, con apertura f/2,0.

Quanto alla collaborazione con Zeiss prevede il rivestimento delle lenti Zeiss T per migliorare la qualità delle immagini, contribuendo a ridurre i riflessi e a migliorando la nitidezza e la precisione dei colori.

Più intelligenza artificiale

Nel comparto fotografico Sony quest’anno introduce un supporto importante di AI: dal riconoscimento degli occhi umani e degli animali, al riconoscimento del soggetto principale. Ma l’AI lavorerà anche per correggere l’esposizione, il bilanciamento del bianco e la profondità. In più sarà possibile “seguire” con l’obiettivo la persona in movimento e ottenere degli scatti ottimali grazie a una tecnologia che, riconoscendo lo scheletro umano, rende preciso il tracking AF (autofocus), anche nei casi in cui il soggetto non sia sempre visibile a causa di potenziali ostacoli. Questa tecnologia è adottata sulle fotocamere della serie Alpha di Sony.

Intelligenza artificiale per tracciare e mettere a fuoco il corpo in movimento

Un ruolo da protagonista sul versante AI lo recita il potentissimo SoC (alias system-on-a-chip ovvero sistema su circuito integrato) Snapdragon 8 Gen 3. Questo processore ha introdotto importanti innovazioni, supportando modelli di AI generativa multi-modale direttamente sui device e non in cloud, sulla nuvola, scelta da Google. Snapdragon 8 Gen 3 è una garanzia per gli appassionati del gaming e la camera a vapore per la dissipazione del calore dovrebbe contribuire a evitare surriscaldamenti.

Batteria, promessa una durata record

Un’altra novità davvero interessante è la promessa durata della batteria (da 5.000 mAh), fino a 2 giorni nell’uso quotidiano e sino a 4 anni di “massima efficienza”. Con Xperia 1 V non ho mai avuto problemi ad arrivare a fine giornata, ma certo, addirittura 48 ore sarebbe un enorme passo in avanti visto che i migliori concorrenti completano abbondantemente la giornata, da iPhone 15 Pro Max a Honor Magic 6 Pro (altri invece, è il caso di Xiaomi 14 Ultra, deludono parecchio per il loro battery drain e non si sono ancora visti aggiornamenti in merito).

Si zoppica, però, lato ricarica (ancora), vista la proverbiale lentezza dei 30w, che sfigurano a confronto con i 90 o addirittura 120 dei competitor cinesi (le big restano ferme tra 25 e 45w), che consentono di ripartire in 15 minuti. Sony però la chiama “ricarica rapida” e garantisce che è possibile raggiungere circa il 50% della capacità in soli 30 minuti.

Finiture, colori, prezzo

Quanto all’estetica, la finitura posteriore del dispositivo, che è resistente ad acqua e polvere (certificazione IP 68), ricalca quella dell’anno scorso: è in vetro satinato e insieme alle zigrinature laterali dovrebbe garantire un grip ottimale. Le tre fotocamere sono posizionate in una base in metallo, il design resta quello classico degli Xperia.

Tre colori: Black, Platinum Silver e Khaki Green. Sistema operativo, ovviamente, Android 14. Ma quest’anno Sony regala un’ulteriore novità: la promessa di tre major update, ovvero aggiornamenti dell’OS, e quattro anni di patch di sicurezza.

Questo smartphone – che può ospitare due sim, una fisica e una e-sim – dovrebbe essere sul mercato dai primi di giugno, costo a partire da 1.399 euro.

Ok il rispetto per l’ambiente, ma gli accessori?

Infine, capitolo rispetto per l’ambiente. Da qualche anno Sony impacchetta i suoi smartphone in confezioni di cartone, quest’anno sostituisce con il cartone anche il nastro utilizzato per sigillare.

Citazione letterale: “La scatola del prodotto e l’alloggiamento principale di Xperia 1 VI sono realizzati in Original Blended Material, un materiale sviluppato da Sony composto da bambù, fibre di canna da zucchero e carta riciclata, che consente di ottenere confezioni completamente plastic-free. Sempre in linea con il costante impegno di Sony per la riduzione del consumo di plastica, si è provveduto a sostituire il nastro in plastica utilizzato per sigillare i colli da spedire con un più ecologico imballaggio di carta. Inoltre, circa l’85% delle materie prime di alcuni componenti interni ed esterni del corpo principale è costituito da resine ecologiche (resine riciclate, resine di origine vegetale, ecc.)”, ad esempio una plastica riciclata ignifuga sviluppata da Sony.

Siamo estremamente lieti. Ma resta la ferma convinzione che nella confezione di un top e perfino di un medio di gamma debbano trovare posto lo smartphone con la pellicola salvaschermo, il caricabatterie, il relativo cavetto e un case o cover o custodia che dir si voglia, come fanno tutti i competitor cinesi e come non fanno da tempo i campioni globali tipo Apple, Samsung, Google. Da questo orecchio Sony non vuole ascoltare i suoi fan.

E c’è anche il medio di gamma: Xperia 10 VI

Insieme al nuovo top di gamma Sony ha presentato anche Xperia 10 VI, smartphone di fascia media, con prezzo di lancio di 399 euro per la configurazione con 8GB di RAM (erano 6 nella versione di un anno fa) e 128GB di memoria interna. Doppia sim, anche in questo caso: una fisica ed una elettronica (e-sim). Sarà disponibile in Italia a partire da metà giugno 2024. Lo smartphone è progettato per offrire comfort e praticità, anche quando viene utilizzato con una sola mano. Le dimensioni sono identiche a quelle del predecessore, con una leggerissima variazione di peso: 164 grammi contro 159.

Xperia 10 VI

Il display è un Oled da 6,1 pollici, realizzato in Corning Gorilla Glass Victus, durevole e resistente all’acqua. La risoluzione è 2520 x 1080 (FHD+) con refresh rate a 60 Hz, 449 ppi la densità dei pixel, invariata. Anche in questo caso si promette una durata della batteria (da 5000 mAh) fino a due giorni. Il chipset è uno Snapdragon 6 Gen 1, aggiornamento migliorativo rispetto al predecessore. con stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS), che sostituisce il precedente teleobiettivo dedicato.

La  fotocamera principale è da 48MP con stabilizzazione ottica dell’immagine, il nuovo sensore offre una migliore qualità dell’immagine e uno zoom 2x. C’è poi una fotocamera grandangolare da 8 MP e una frontale, sempre da 8MP. Xperia  10 VI mantiene inoltre il jack per cuffie da 3,5 mm e supporta schede microSD per espandere ulteriormente lo spazio di archiviazione, fino a 1.536 GB.

Infine, Xperia 10 VI è dotato della nuova app Video Creator, che permette di realizzare ed editare contenuti video. Il nuovo modello segna un passo avanti anche per quanto riguarda la qualità audio, grazie a speaker stereo frontali, che offrono una maggiore capacità di volume e una gamma dinamica più ampia, con una migliore resa dei bassi e degli alti.