Xiaomi 14 Ultra è tra le mie mani da poco più di una settimana. Ordinato il 2 marzo con tutta l’argenteria in bundle (photography kit, watch 2 pro e stand a metà – spiego dopo – per la ricarica wireless: poco meno di 600 euro di valore nominale) è arrivato mercoledì 20 marzo. Pacco ricco, un po’ come se fosse Natale. Tra l’altro, le vendite era ufficialmente partite lunedì 18, quindi solo 2 giorni per la consegna grazie a DHL express (giuro, non ricevo nulla in cambio).
Per non farmi troppo male finanziariamente avevo deciso, tra mille dubbi e sofferenze, di vendere il vivo x100 pro. La mia aspettativa per l’Ultra era a mille, complimenti a Xiaomi per avere creato un hype da primato. Ma, confesso, in una sola settimana non ho ancora capito se ho fatto la cosa giusta, spendendo 1.399,90 euro, inclusi gli oggetti di cui sopra e grazie allo sconto promozionale per il nuovo account Xiaomi.
In questo post vorrei mettere nero su bianco alcune osservazioni e impressioni a caldo. Perché Xiaomi 14 Ultra è una macchina complessa, molto ricca per un verso (la dotazione hardware della sezione fotografica è strapotere puro), piacevolmente sorprendente per un possessore di Pixel 8 Pro, re assoluto in fatto di integrazione perfetta del software (non ho detto potenza o velocità nell’esecuzione), ma che evidenzia ancora diversi punti critici.
Vado per capitoletti, in modo da non farla troppo lunga.
Design: 8
Chi scrive non ama gli oblò (i piani cottura sono anche peggio), ma quello di Xiaomi 14 Ultra è un oblò perfetto, migliorato rispetto al 13, decisamente più armonioso. La cupola si fa ammirare con quel marchio Leica in bella evidenza e l’anello dorato.
Il telefono ha i lati piatti ma ingentiliti sugli angoli, non è un lingotto metallico come, per non fare nomi, il Samsung S24 Ultra. Le leggere curvature del display, su ogni lato, rendono il prodotto elegante senza creare problemi nell’uso (succede nel vivo x100 pro e nell’Honor Magic 6 Pro) né riflessi fastidiosi.
La cosiddetta pelle vegana, insieme ai lati piatti, rende più stabile la presa e non è brutta, anzi. Anche se Xiaomi potrebbe evitare di riproporla: secondo me non aggiunge valore a un oggetto ultra-premium. Ma la pelle vegana viene presto dimenticata grazie a uno dei più bei case della storia, la cover del kit fotografico (quella nera plasticosa in dotazione non l’ho presa in considerazione).
Ovviamente si monta immediatamente l’anello arancione del photography kit, che rende Xiaomi 14 Ultra, esteticamente, un numero uno assoluto. Non ho detto il numero uno, perché i gusti, si sa, sono molto personali. Attenzione, però, la cover stupenda non brilla sul lato grip. Quindi, non distraetevi con il telefono in mano.
Display: 9
Eviterò qui di ripetere alla noia le specifiche. Il display è WQHD+ con tecnologia LTPO da 1-120 Hz: mi limiterò a dire che è uno spettacolo. Uno dei display migliori che mi sua mai capitato di vedere. Colori appaganti, luminosità perfetta. Non si potrebbe chiedere di più. A volte però non risponde perfettamente al tocco, il che irrita. Al contrario, lo sblocco con impronta digitale funziona alla perfezione, non perde un colpo. Come il riconoscimento facciale.
HyperOs, configurazione e altro: 6
Ho copiato il Pixel in un lampo. Salvo poi trovarmi le circa 150 app su, vado a memoria, cinque schermate. In genere le app su Android si possono facilmente eliminare dallo schermo senza cancellarle. Qui no. Devi scoprire sui forum il meraviglioso mondo della app Sicurezza (ah, come, non sapete nemmeno della app Sicurezza?) e procedere da lì a depennare le app che ritieni inutili in home. Ne restano 120 che raccogli per temi nelle cartelle (molto belle, peraltro) in tre schermate.
Poi vuoi mettere i tuoi widget preferiti, da Meteo Radar a Financial Times al calendario di Google. Però in HyperOs, il nuovo sistema operativo che gira su Android ma che Xiaomi ha reso perfetto per il suo ecosistema, i widget android li trovi vagando tra menù e sottomenù. Servono tre scrollate dalla pagina Aggiungi Widget; si arriva alla pagina App con più widget e in fondo ecco scritto in piccolo, davvero poco appariscente: Widget Android. Anche questo irrita.
Per il resto HyperOs performa con grande disinvoltura, anche grazie al SoC con AI on device, il venerabile Snapdragon 8 Gen 3. HyperOs è più leggero della MIUI che ha sostituito, circa 3 GB in meno (sul mio 9,69 contro i 9,14 ufficiali). La fluidità non si discute. Xiaomi ha dichiarato che addirittura questo nuovo Os ha una potenza di elaborazione maggiore rispetto ai kernel Android nativi. Non arrivo a tanto. Mi limito a osservare che le prestazioni sono obiettivamente top, soprattutto per chi è abituato al Tensor G3 di Google.
Altri contro e pro: 7
Sì, prima i contro. Esempio. Che al momento del pagamento con carta di credito su app Google Wallet mostri qualche incertezza (ma poi si sblocca e funziona) e uno debba rendere nervosa la fila alla cassa non è bello. Anche Satispay mi ha detto che c’era un errore, ma poi il pagamento è andato, ora funziona senza problemi. In compenso con Android Auto tutto è scivolato via che è stata una bellezza, sono rimasto persino a bocca aperta, visto che mi è capitato di avere qualche problema di visibilità del device con Pixel 8 Pro.
Batteria: 6,5
Non è tutto oro, a cominciare dal fatto che uno potrebbe non digerire la differenza di 300 mAh tra versione China e versione West. Ok non si scarica troppo rapidamente, questo no. Ma se l’utilizzo è intenso (molte foto, molti video) arrivi a stento fine giornata, partendo dall’80% alle 9 di mattina (ognuno ha il suo fuso). Non è un battery phone, eppure HyperOs dovrebbe aiutare. Vivo x100 pro, ad esempio, performa decisamente meglio. Per fortuna i 90 watt di ricarica rimettono le cose a posto in 20 minuti.
Postilla: lo stand per la ricarica wireless è arrivato nel pacco dono con il libretto delle istruzioni e tanti saluti dal distretto di Haidian, Pechino, sede di Xiaomi. Se vuoi farlo funzionare vai su Amazon e spendi altri 50 euro per l’alimentatore. Qui ci si irrita ancora di più e si vorrebbe schiaffare nel cassetto l’inutile ricarica wireless. Poi si va su AliExpress e si ordina a 18 euro, che sono già meglio. Però…
Fotocamera hardware: 9. Foto risultati: 8
Altissimo livello, ma non è il top camera phone che mi aspettavo. Forse non l’ho ancora capito io, sto imparando. Non mi dilungo, su Youtube trovate esperti che spiegano molto meglio di me. Da appassionato posso dire per prima cosa: fotocamera al top, menù pazzesco, di tutto e di più, ci si può divertire davvero un mondo. Ottimo, per non sbagliare, il tasto per correggere l’esposizione nel punta e scatta. Prezioso, per i più bravi, avere a disposizione un menù pro con le sette meraviglie, inclusi ovviamente i formati raw e ultra raw. Ma devo dire che nel punta e scatta per me, allo stato attuale, è superiore Pixel 8 Pro (oggi costa la metà di Ultra), senza se e senza ma. Punta e scatta in Xiaomi 14 Ultra è iper competitivo se il vento (intendo dire la luce) è a favore. Anche se, va chiarito, la qualità e la naturalezza della foto e la possibilità di elaborarla in raw mi sembra maggiore in Xiaomi. E probabilmente ha ragione chi sostiene che non compri questo telefono se non sei sufficientemente abile con la macchina fotografica.
I ritratti vengono molto bene, con bokeh più naturale, ma non in modalità ritratto, bensì usando il 3,2x. Le macro sono eccellenti, con il tele sono strepitose, mette a fuoco da una distanza incredibile. Sul teleobiettivo 120 mm però vince vivo x100 pro (che ne ha 100, appunto, ma è un camera phone da 9: mai vista tanta definizione). Su Xiaomi svetta il 75 mm. Nel complesso confermo rispetto a quanto passa in Rete: qualche momento di fastidiosa sovraesposizione, si spera correggibile (anzi no, va corretto assolutamente). Nei video la cosa è ancora più grave quando si cambia focale. Per ora l’AI a bordo non si nota moltissimo. E forse è anche un bene.
Conversazioni al telefono: 8
Sì, Xiaomi 14 ultra è anche un telefono. Il volume è ottimo, la ricezione perfetta. Sulla connettività satellitare bidirezionale: devo ancora capire da che parte sta. Nulla da aggiungere.
Nel complesso: quasi 7Â
Al momento Xiaomi 14 Ultra è un device che deve ancora convincermi fino in fondo, e che ha bisogno di alcune correzioni software. Si spera ardentemente che arrivino quanto prima. Il delta di prezzo tra Cina e noi (finita la promozione ben 1.499,90 qui contro i 920 euro della versione cinese – con lingua inglese e limiti di banda su 4 e 5G – in vendita su Giztop, sito di Hong Kong) in questo momento non mi sembra giustificato. E nemmeno quello su Amazon tra lui e iPhone 15 Pro Max (30 marzo).
P.S. Mentre aggiorno questo post, 30 marzo, sul sito Xiaomi l’Ultra non è disponibile.
Ed ecco alcune immagini: