Nubia, ne avete già sentito parlare? Per molti in Europa è un oggetto misterioso. Meno titanio, più hardware. E si avverte dal peso. Tuttavia merita attenzione. Il brand è made in Shenzhen. Finora è più noto per essere il produttore di smartphone per il gaming, i Redmagic, arrivati all’episodio 9. Specifiche spettacolari, ovviamente Snapdragon 8 Gen 3, il primo di Qualcomm a puntare forte sull’Ai on device (anziché in cloud, come Google), e passi in avanti anche nel comparto fotografico, tradizionalmente deficitario per gli smartphone votati al gioco. In competizione dura con il nuovo Rog Phone 8 Pro di Asus.
Le caratteristiche che accomunano i Redmagic con il loro gemello diverso e ammiraglia della casa, Nubia Z60 Ultra (ho potuto provarlo grazie a Nubia), sono essenzialmente tre: un design spigoloso, con angoli a 90 gradi, ma pulito e piuttosto unico; prestazioni eccezionali e muscolari a cominciare dalla batteria infinita; un display identico da 6,8 pollici discretamente abbagliante (1.500 nit dichiarati, comunque sia zero problemi a leggere con sole pieno) e soprattutto senza alcun foro, notch, isola dinamica o pillola che dir si voglia. La risoluzione è rimasta quella del predecessore Z50 Ultra: 1116 x 2480 pixel, in rapporto 20:9, con una densità di pixel di circa 400 pixel per pollice. Attenzione, è Amoled e non LTPO, quindi il refresh rate è fisso a 120 Hz e il telefono consuma un po’ di più. Ma la batteria, appunto, è davvero tanta.
Ecco, se ci fosse anche un solo motivo per incuriosirsi e guardare con interesse Nubia Z60 Ultra (e a maggior ragione il gemello diverso Redmagic, visto che giocare con un buco nello schermo è davvero fastidioso) sarebbe questo: zero punch hole. Siamo all’alba dell’era dell’intelligenza artificiale ma giriamo con questi telefoni col buco, che io personalmente non vorrei vedere mai più. Dice, ma i selfie non vengono ancora benissimo. Non tutti, per fortuna, viviamo di selfie e video di noi stessi su TikTok, sono scelte. Comunque i selfie vengono, magari un po’ lattiginosi ma vengono. Inoltre la pressoché invisibile fotocamera da 12 Mp (chissà perché, la versione cinese ne ha 16) sommersa dai pixel del display garantisce, magari abbassando un po’ il livello della sicurezza, un riconoscimento facciale fulmineo anche nella penombra, cosa che non riesce a telefoni di brand ben più noti. Devo dire che molti smartphone cinesi in questo sono eccezionali: Xiaomi Mix Fold 3 mi ha riconosciuto praticamente al buio sdraiato a letto. In ogni caso, se non vi doveste fidare il riconoscimento con impronta digitale è altrettanto fulmineo.
Altra caratteristica che rende unico Z60 Ultra è il comparto fotografico. Esteticamente è impossibile confonderlo. Forse eccessivo con le tre lenti (50 Mp+64+50) alloggiate in maniera differente l’una dall’altra e discretamente sporgenti. In generale le foto sono di una qualità molto buona quando non ottima. L’interfaccia dell’app offre un ventaglio ampio di opzioni, dalla street photography, ai ritratti (con un buon effetto bokeh), al pro (per gestire tutto manualmente, dall’esposizione alla velocità di scatto; comunque c’è ampia sezione di istruzioni per l’uso), alle foto notturne, alla raccolta di modalità denominata fotocamera famiglia in cui troviamo macro, panoramiche, time-lapse, slow-motion, ma anche le foto tessera e la funzione di scansione dei documenti. I video posso essere anche subacquei, spostando i comandi sul pulsante del volume. E ciò vi basti.
Nubia si affida al sensore di Sony nella fotocamera principale (IMX800 da 1/1,49 pollici con stabilizzazione ottica dell’immagine nella parte superiore e una lunghezza focale equivalente di 35 mm) e a un OmniVision per quello con zoom a periscopio (OV64B, presente sui recenti OnePlus). L’obiettivo grandangolare è da 18 mm. Il passaggio da una modalità all’altra (18, 35, 85 millimetri ed è meglio non spingersi troppo oltre per evitare effetti rumore e granulosità ) è veloce e preciso, e si avvale di un assistente AI.
Non ho avuto moltissimo tempo per provare ma la mia sensazione è che l’autofocus sia un punto debole, parlo della reattività , durante i video (che per il resto sono di alto livello, 8k e 30 fps, dalla velocità e capacità di catturare la luce fino alla fedeltà ai colori) solo quando si usa lo zoom. Le foto di notte si confermano uno dei punti forza di Nubia Z60 Ultra come lo erano del predecessore, tra le migliori su piazza.
Un comodo slider sul lato destro dello smartphone permette di avviare l’app per le foto rapidamente senza sbloccare il telefono. Sullo stesso lato troviamo il pulsante rosso dell’accensione e il bilanciere del volume.
Nubia Z60 Ultra è un telefono grande, misura 163,98 x 76,35 x 8,78 millimetri. Si è leggermente accorciato e ispessito rispetto al predecessore. E’ un discreto mattoncino da 246 grammi, un peso massimo, anche perché viaggia con una mega batteria da 6mila mAh, mille più dello Z50 Ultra. Portarla a zero è un’impresa, con un utilizzo normale può durare anche due giorni. Ricaricare invece è più agevole rispetto ai mostri sacri della telefonia mobile, che ci hanno abituato a tempi sull’ora o giù di lì per una carica completa. Con il caricabatterie in dotazione da 80 Watt (la confezione non ènon una triste scatola vuota, ci sono anche un cavetto rosso e la cover trasparente) Nubia Z60 Ultra si ricarica da 20 a 80% in 25 minuti.
Quanto al software è Android 14 in versione appena rivisitata MyOS 14. Molto fluido e ricco di opzioni di personalizzazione. Mancano le soluzioni grafiche Material You, il tema dinamico presente su molti brand android che armonizza l’aspetto delle icone con gli sfondi. A me, per esempio, piacciono parecchio. In più le cartelle che raccolgono gruppi di app (per esempio, social network o app bancarie e dintorni) non consentono di scegliere la dimensione delle icone, che restano molto piccole. Quanto alla famosa scarsità di aggiornamenti, devo dire che per il tempo in cui l’ho avuto tra le mani, un paio di settimane, Nubia Z60 Ultra ha ricevuto due patch. La casa assicura tre anni di aggiornamenti di sicurezza dal momento dell’acquisto. Le major update, ovvero le versioni di Android, dovrebbero essere due.
Pro e contro, insomma. Nel complesso, però, un’alternativa ai flagship ultra costosi, da prendere in considerazione. Ed è il prezzo, oltre alla dotazione hardware, uno dei terreni su cui combatte il brand cinese. Va da 679 euro (8+256 GB) a 749 (12+256 GB) a 899 (16+512) sul sito in italiano.
Di seguito alcuni scatti di prova, tutti punta e scatta, anche il ritratto della mia levriera Ofelia in un giorno di pioggia, tranne due (con le opzioni pro): la facciata del Duomo di Milano, dove ho corretto l’esposizione per la posizione del sole e quella della fontana di piazza Liberty, per provare a dare l’effetto mosso con una diversa velocità di scatto. Nel viale del parco in basso ho usato la lente da 85 mm: