Sono giornate eccitanti per gli appassionati del mondo smartphone. Gennaio è un mese ricchissimo di novità , su tutte i nuovi Samsung S24. Ma ci sono anche proposte meno mainstream, come quelle che arrivano dalla Cina. Dico subito che in tempi geopoliticamente complicati viene da chiedersi come mai tutte le case cinesi continuino a proporre prodotti con software basati su Android più o meno puro e su SoC altrettanto made in Usa come il Qualcomm Snapdragon.
Da Xiaomi, che ha appena lanciato il suo HyperOs al posto della rom MIUI, per aprirsi all’ecosistema della nuova auto elettrica SU7, aspirante rivale di Porsche Taycan e Tesla Model S. Fino a un brand ancora poco conosciuto in Italia, Nubia (con MyOs14 e Redmagic Os9), che fa capo al colosso delle telecomunicazioni ZTE. A proposito, non più tardi di sei mesi fa la Commissione europea ha invitato i Paesi membri a fare a meno delle infrastrutture 5G di Huawei e di ZTE (colpite da analogo anatema negli Stati Uniti) per ragioni di sicurezza.
Ma torniamo agli smartphone. Nel corso del 2023 abbiamo presentato sia il Redmagic 8 Pro, device creato per i gamer, che il Nubia Z50 Ultra, versione per l’uso quotidiano con un ottimo comparto fotografico. Ebbene, potete rileggervi quelle prove, perché di nuovo c’è piuttosto poco, insieme al leggero ritocco nel prezzo. Che comunque resta molto competitivo, viste le specifiche: 729 euro per il Nubia Z50 Ultra 12/256 sono diventati 749 ma con uno sconto possibile di 30 euro, quando il telefono torna disponibile (mentre scrivo non lo è).
Redmagic 9 Pro mette sotto il cofano lo Snapdragon 8 gen 3 (era il 2 nella serie 8) e la GPU Adreno 750 (segue la 740) e se non fosse per questo le principali specifiche resterebbero identiche. Il display, per esempio: un pur ottimo Amoled 1116 x 2480 pixel, 400 ppi (identico sul Nubia Z60 Ultra), che di più non può essere per ragioni tecniche, altrimenti la fotocamera anteriore (nominalmente 16 Mp), soffocata dai pixel dello schermo, produrrebbe dei selfie di qualità troppo bassa. Qualche passo avanti è stato fatto, ma di base chi vive di selfie o di video in funzione del proprio ego può risparmiarsi l’acquisto di questo smartphone, che resta un buon device con schermo panoramico, essenzialmente molto adatto ai giocatori.
Un potenziamento c’è stato lato comparto fotografico, visto che una delle tre fotocamere passa da 8 a 50 Mp e il sensore è migliorato, ma questo telefono non era e non è un camera phone. Esteticamente, look sportivo a parte, davvero notevole la soluzione delle fotocamere che non sporgono, rendendo il retro assolutamente piatto. Un unicum.
Infine, potenziata anche la batteria, che passa da 6mila a 6.500 mAh e che assicura una durata eccezionale (il predecessore garantiva un giorno e mezzo). La presenza di una ventola di raffreddamento con led, effetto luna park che può piacere o meno, rende impossibile la certificazione IP68, dunque il Red Magic resta non impermeabile. Meglio non giocare a bordo piscina.
Conquista l’IP68, invece, il cugino Nubia Z60 Ultra, che approda anche in Europa (a differenza dello scorso anno) e passa da 228 grammi di peso alla bellezza di 246, poco sotto il Samsung Galaxy ZFold 5! Guardando alle misure perde qualche millimetro in altezza e guadagna qualcosa in spessore. Probabilmente, se non si tratta di altro, da attribuire alla batteria, che passa da 5mila a 6mila mAh, con una ricarica rapida da 80W. Presente con adattatore europeo, chissà perché, solo nella confezione 8-256 GB e non nei tagli di memoria superiori, 12-256 e 16-512 (con prezzi da 679 a 899 euro). In ogni caso il caricabatterie è un plus che Apple, Google e Samsung si dovrebbero vergognare di non offrire ai propri clienti.
Guardando al design, diciamolo, si tratta di gusti personali. C’è chi lo trova innovativo, con le tre fotocamere separate, e chi lo trova stravagante. Di sicuro è parecchio originale. Il Nubia Z60 Ultra si fa notare perché non è uguale a nessuno. E non è poco.
Il display resta quello dello scorso anno. Gemello del Redmagic, 6,8 pollici, stesso refresh rate a 120 hertz e niente protezione in Gorilla Glass Victus. Cornici sottilissime e zero punch hole o notch o pillola, è comunque un gran bel vedere. Vale, a mio avviso, il sacrificio di una fotocamera anteriore accettabile (riconosce il volto per lo sblocco, comunque) ma meno performante. E chi non vive di Instagram e TikTok se lo può godere.
Il comparto fotografico resta di alto livello rispetto al predecessore, con le sue tre lenti a stabilizzazione ottica, esteticamente una diversa dall’altra, ma nella versione globale perde una fotocamera da 64 Mp sostituita da una da 50. Il grandangolo scende da 116 a 100 gradi. Nella messa a fuoco in movimento dei video, da quel che ho potuto vedere, non si evidenziano sostanziali passi avanti. Dimenticavo, la camera frontale in versione globale passa da 16 a 12 Mp. Per i dettagli rimando alla recensione di qualche mese fa, perché la macchina è praticamente la stessa, anche se il prezzo si aggiorna, come detto, senza esagerare.
Nel motore, in compenso, a garantire prestazioni eccellenti sul piano della rapidità di risposta e della fluidità , ci sono il mostruoso Snapdragon 8 gen 3 e la GPU Adreno 750. Qui non si sbaglia, siamo al top. Ma attenzione, nel complesso non definirei questo smartphone “top di gamma”, come leggo in giro.
Nubia Z60 Ultra, infine, utilizza l’interfaccia utente MyOS 14 basata su Android 14 e promette 3 anni di aggiornamenti software “per assicurare performance e sicurezza”. Con un discreto punto interrogativo su quante major update (nuove versioni di Android), visto che la risposta ufficiale è in stile cinese, un po’ sibillina. Ma qui si potrebbe aprire il discorso: quanto ci teniamo tra le mani lo stesso telefono? Negli Stati Uniti, fonte Statista, poco meno di tre anni, in media. Quindi, perché esaltare i big che regalano 5 o 7 anni di aggiornamenti?Â