Sono in arrivo, con il salone Mwc di Barcellona alle porte (parte con el anteprime domenica 21), una raffica di nuovi smartphone: dall’atteso Samsung Galaxy S7 (in due versioni: normale con schermo bi-curvo ai lati) all’LG G5 fino alla gamma Sony Z6.
Ed è questo il momento giusto per fare affari comprando un top di gamma dell’offerta attuale, cioè un modello flagship che nel giro di qualche mese sarà rimpiazzato. È il caso anche del Sony Xperia Z5, si tratta di uno smartphone di nuova generazione (ha debuttato a settembre all’Ifa di Berlino ed è in vendita da novembre) ma è già molto conveniente.
Su Amazon si trova a circa 550 euro (contro i 700 euro di listino al lancio), mentre Mediaword lo propone ancora 640 euro.
Sony, purtroppo ha il brutto vizietto di avvicendare i suoi modelli troppo velocemente: lancia top di gamma ogni sei mesi e così si ingenera confusione e i clienti si trovano disorientati, per non parlare di veri e propri scivoloni come lo Z3+, alias Z4.
Ma torniamo allo Z5: Sony non è probabilmente il primo nome che viene in mente quando si sceglie lo smartphone nuovo. Ma chi conosce gli Xperia sa bene che sono costruiti in modo che non è azzardato definire maniacale e lo Z5 non fa eccezione. Se fosse un’automobile potrebbe essere un’Audi.
Tanto alluminio, questa volta anche dietro al posto del vetro dello Z3 , in una lega che non è per nulla scivolosa. Basta passate le dita sul profilo esterno: nessuna imperfezione, nessuno scalino. Insomma ci pare la migliore esecuzione della filosofia progettuale e di design che Sony definisce come Omnibalance.
Nessun Samsung, Lg, Huawei e anche Apple è costruito altrettanto bene. Meno positivo il giudizio sulla verniciatura: si graffia abbastanza facilmente: occhio, dunque, a chiavi o monete in tasca e una cover è sempre consigliabile. Lo Z5 è impermeabile e resite alla polvere
Il display (5.2 pollici da 1920×1080), un Lcd Ips che la casa giapponese chiama tradizionalmente Triluminos è di ottimo livello, anche non raggiunge quell’effetto wow, in parte artificiale nei colori degli schermi Samsung Amoled. È comunque irreprensibile per luminosità, definizione, resa cromatica e angolo di visione. Dal punto di vista hardware lo smartphone è basato su un processore Qualcomm Snapdragon 810. È un 64-bit Octa-core, composto da un Quad-core da 2.0 GHz abbinato a un altro Quad-core 1.5 GHz. Si tratta di un “Soc” piuttosto discusso e criticato per il fatto di scaldare eccessivamente. E, in effetti, dopo qualche ora di utilizzo Xperia Z5 diventa parecchio caldo ma il telaio in lega leggera dissipa in modo sufficiente.
L’elaborazione videografica è affidata a una Gpu Adreno 430, mentre la Memoria Ram è di 3 GB. Lo storage interno fa leva su 32 GB espandibili grazie al mai troppo lodato slot microSd. Quest’ultimo è integrato nel vassoio della nano sim e si accede da un pratico sportellino che si apre senza bisogno di attrezzi.
Sony ha personalizzato Android Lollipop senza eccedere, pertanto restano pregi e difetti fra questi spicca l’astruso meccanismo delle priorità per silenziare le notifiche. Il file manager offerto di serie è graficamente piacevole, assolutamente criticabile invece la scelta di Sony per l’Usb Otg che va abilitato ogni volta che si usa.
Per quanto riguarda l’ergonomia lo Z5 è privo del tasto home come da tradizione Sony (del resto la gui di Android ha i tasti virtuali integrati). In linea di massima preferisco il tasto home, come quello di Samsung, ma si tratta di abitudine e di resistenza al cambiamento dovuta all’età. Scherzi a parte, bello il tasto di accensione con sensore per le impronte digitali integrato e posto sul fianco. Lo sblocco è facile e avviene in modo naturale con il pollice impugnando lo smartphone.
Il bilanciere per il volume è, invece, criticabili: è assurdamente piccolo. Da lodare il tasto dedicato per la fotocamera che però va premuto con decisione.
E a proposito di comparto fotografico, è proprio questo aspetto dello Z5 a brillare, insieme all’audio dove la resa sonora è ineccepibile. La fotocamera sfrutta un sensore, tutto made in Sony, da vera macchina fotografica: si tratta, infatti, di un Exmor RS da 1/2.3” e ben 23 megapixel con conversione digitale/analogica integrata, ma a stupire è la velocita sia dello scatto sia soprattutto della messa a fuoco (la casa nipponica dichiara 0.03 secondi). Lo zoom è 8X digitale mentre l’apertura focale è f/1.2. Registra video in 4K ben stabilizzati.
La resa audio come accennato è davvero hi-fi. Timbrica e ricostruzione stereofonica, usando cuffie cablate di buona qualità è ineccepibile e anche a livello di rapporto segnale rumore siamo a livelli di vera alta fedeltà. Non ci sono soffi, rumori spuri e mentre ottima è dinamica usando file audio di adeguato standard qualitativo. Del resto Sony ha inzuppato nello Z5 un vero arsenale di tecnologie audio a partire dall’High-Resolution Audio (Lpcm, Flac, Alac, Dsd).
Il peso è contenuto (154 grammi) al pari delle dimensioni (146 x 72 x 7.3 mm) che si avvantaggiano di un buon rapporto schermo/cornice. Infine la batteria da 2900 mAh garantisce buona autonomia in stand by mentre nell’uso intensivo siamo al livello di altri smartphone di pari categoria. E per aumentare la durata resta valido il solito consiglio: non usare la voracissima app di Facebook. Da evitare come il fuoco: molto meglio i browser. Insomma, Lo Z5 passa la prova, ha una fotocamera superba e ora è anche conveniente.