Al salone di Parigi trionfano suv e ibride plug-in

Riflettori accesi al salone di Parigi, che fino al 19 ottobre sarà la capitale dell’auto con decine di novità di peso per il mercato europeo e quello mondiale. Un’effervescenza di offerte dedicate a sostenere la crescita. Tanti suv (Bmw X6, Land Rover Discovery, Volvo XC90, Kia Sorento, Suzuki Vitara), sportive di razza (Amg Gt), berline premium (Jaguar Xe).

Ma a Parigi c’è una vera regina ed è italiana, completamente made in Italy: è la Fiat 500X, l’atteso crossover che amplia la gamma di quella che è ormai la “famiglia 500”. È la gemella molto diversa della Jeep Renegade ed è anch’essa costruita a Melfi. La 500X è glamour e stilosa: un suv-crossover urbano contraddistinto da linee morbide e curve dove spicca una gobba sul cofano che richiama il primo, storico “cinquino”. Con la 500X, Fiat lancia la sfida nel combattuto e strategico settore dei suv compatti e nel mirino ha soprattutto la Mini Countryman. È lunga 425 centimetri, offre 350 litri di bagagliao e sarà disponibile a trazione integrale e, soprattutto, anteriore, con Traction Plus che è il potenziale del sistema Esp, per simulare l’azione di un differenziale autobloccante.

La gamma motori è ampia, pensata per un mercato globale. La 500X si presenterà con il 1.4 Turbo MultiAir II da 140 cv, il 1.6 MultiJet II da 120 cv e il 2.0 MultiJet II da 140 cv. In un secondo momento sarà poi la volta delle unità benzina 1.6 “E-torQ” da 110 cv, il 1.4 Turbo MultiAir II da 170 cv e del più potente Tigershark 2.4 da 184 cv. La famiglia a gasolio è composta dai 1.3 MultiJet II da 95 cv.

La 500X offre il Drive Mood Selector, una magia digitale che permette una dinamica più fluida e parsimoniosa e una più sportiva, intervenendo anche sulla modalità di trasferimento di coppia tra i due assi (modelli 4×4). L’infotainment è organizzato con il sistema Uconnect in due varianti, con schermo touchscreen da 5” e da 6,5”.

Supercar e suv 
Il made in Italy al salone transalpino parla anche la lingua delle supercar, con Ferrari che ha tolto i veli alla 458 Speciale A e al suo V8 da 605 cavalli che ne fa la spider più prestazionale della storia di Maranello. In vetrina ci sono anche due sportive speciali: la Amg Gt, con la quale Mercedes sfida la Porsche 911, e la Mazda MX-5, reginetta di bellezza di Parigi che avrà un futuro italiano: sulla sua base nascerà tra due anni la spider Fiat.

Ford e Renault si sfidano nei monovolume con i nuovi S-Max ed Espace, mentre sono ancora una volta i coreani ad apparire i più agguerriti e desiderosi di arrivare ai massimi vertici dell’industria automobilistica per qualità, stile e tecnologia. E auto come la compatta Hyundai i20 o il suv Kia Sorento sembrano voler lanciare ai tedeschi ben più di un guanto di sfida.

Bmw toglie i veli alla seconda generazione dell’X6, cioè il Sav (Sport activity vehicle, come amano chiamarlo a Monaco) che ha lanciato la moda dei suv coupé, e alla nuova Serie 2 cabrio dotata di un tetto in tela azionabile elettricamente. La Bmw a cielo aperto assicura 280 litri di volume del bagagliaio in modalità “vento tra i capelli” e 335 quando la capote è chiusa. Mini a Parigi “piazza” sullo stand la nuova Mini a cinque porte.

Il momento dell’ibrido 
Infine, il tema caldo del salone è l’ibrido plug-in, un tema declinato soprattutto da Vw con la nuova Passat che fin dal debutto si presenta in edizione Gte: una ibrida plug-in capace di percorrere a batteria 50 km e di trasformarsi in una grand routier con i suoi 218 cavalli complessivamente offerti dal sinergico rapporto tra il suo 1.4 a benzina e un elettromotore energizzato da batterie a ioni di litio. E per rimanere nel gruppo tedesco spiccano il prototipo Lamborghini Asterion (se ne parla nell’articolo qui a lato) e la Cayenne S E-Hybrid. Il colosso di Wolfsburg accelera sulle soluzioni elettroibride per ridurre consumi ed emissioni e affrontare così la difficile e onerosissima sfida del rispetto di limiti, in termini di CO2 prodotta allo scarico, sempre più restrittivi in tutto il mondo. E in questo si trova in rotta di collisione con Toyota, la regina giapponese dell’ibridizzazione. E, forse anche per stupire il pubblico di Parigi, Vw ha svelato la XL Sport, supercar che deriva dalla XL1, cioè la due posti da 100 km con un litro di gasolio, spinta da un motore da moto, un capolavoro del made in Italy: il bicilindrico Ducati da 1.199 cc e 200 cavalli. Non passa inosservata la Renault Eolab, concept car di ibrida plug-in da un litro per cento chilometri. Un progetto che rappresenta un aggiornamento della strategia green della casa.

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