TomTom rilancia su Android con una app radicalmente nuova contraddistinta da un innovativo paradigma d’uso e di pagamento. Stop all’acquisito in perpetuo: un sistema caro e dal prezzo variabile in base alla copertura della mappa. La nuova TomTom Go Mobile è, invece, gratuita per i primi 250 km e il primo mese, e si possono scaricare le mappe di qualsiasi parte del mondo: con una copertura di 111 paesi. Esauriti i km gratis si può pagare un upgrade in tre modalità : 1 mese a 4 euro, 1 anno a 20 euro, 3 anni a 45 euro (i prezzi li abbiamo arrotondati). Inoltre sono integrate le info sul traffico e sugli autovelox, senza più acquisti “in app” e dando così maggiore valore a software di navigazione “turn by turn” che soffre della concorrenza di Google map. Il quasi-navigatore di Big G per quanto comodo, di uso immediato, ha indicazione vocali agghiaccianti, è più lento, perché dipendente anche dalla velocità di rete, ha una visualizzazione poco accattivante e soprattutto consuma traffico dati.
Quasi impossibile usare Google Map all’estero a causa degli alti costi di roaming. Con un navigatore vero, con le mappe memorizzate sul dispositivo si evitano questi costi e si ottengono servizi di infomobilità decisamente efficaci a costi contenuti. Ad esempio in un viaggio all’estero occasionale con 4 euro (3.99 per la precisone) TomTom Go Mobile ci permette di viaggiare guidati curva dopo curva senza regalare soldi agli operatori della telefonia mobile
L’abbiamo provata su due device Samsung: un Galaxy Note 3 e un nuovisimo Galaxy S5, quest’ultimo si è rivelato quello più gestibile in auto in virtù delle dimensioni più contenute. L’interfaccia utente è quella dei navigatori Go più recenti che nulla ha a che vedere con la classifica impostazione TomTom. È contraddistinta da una grafica moderna, abbastanza semplice nell’uso anche se sulle prima la ricerca unificata (mette insieme indirizzi, poi e località varie) disorienta, ma poi ci si abitua. Valida la chiarezza delle indicazioni da seguire, grazie anche alla spettacolare visualizzazione 3D. Tra i difetti spiccano alcune funzioni poco intuitive e i consumi di energia: la batteria che va giù velocemente e occorre alimentare il dispositivo.
Più complesso, ma il problema non riguarda ovviamente solo TomTom, è invece rendere stabile lo smartphone in auto. In commercio ci sono decine di supporti a ventosa: non sono belli da vedere ma funzionano abbastanza bene. Se avete un Note o un phablet la cosa si complica perché raramente le “pinze” permettono di alloggiare device da oltre 5 pollici. Con un po’ di fai da te però basta mettere un po’ di velcro (magari rigido, in plastica, tipo quello usato per fissare il Telepass) sul una cover di protezione dello smartphone.
La app è al momento solo per Android e mira a colmare il ritardo e la serie di mosse sbagliate della multinazionale olandese sul fronte degli smartphone: prima puntò tutto su iPhone, poi rilasciò tardivamente un’app per Android che però non faceva gridare al miracolo. Da ricordare che TomTom dieci anni fa con i Go inventò il concetto di Pnd (personal navigation device) e forniva software per i palmari di allora (con Windows mobile 5.0 e 6.1). Erano altri tempi e bastava un Compaq-Hp iPaq (la “i” prima della “P” mica è un’invenzione di Apple!) per avere un navigatore vero e proprio.