odici mesi di auto: un anno di difficoltà, di crisi e di demotorizzazione (soprattutto in Italia dove le vendite sono scese fino al livello di 40 anni fa) ma anche un anno effervescente che ha visto la nascita di tanti nuovi modelli e la disponibilità anche su vetture economiche di tecnologie importanti che migliorano la vita a bordo e la sicurezza. Qualche esempio? Non tutti se ne sono accorti ma le vetture in vendita oggi possono, in molti casi, essere equipaggiate con dispositivi una volta riservati alle ammiraglie.
Oggi basta una Panda per avere un'auto che frena da sola grazie a un optional di prezzo basso (250 euro) come il City Brake Control che arresta la vettura se percepisce la presenza di un pedone e il guidatore è distratto. E stiamo parlando di un'utilitaria, non di una Mercedes Classe S. E a proposito di quest'ultima, la stella a tre punte proprio nei mesi scorsi ha lanciato la nuova generazione, equipaggiata con tecnologie d'avanguardia (come la telecamera che legge il manto stradale e adegua il comportamento della vettura) o l'insieme di radar, sensori e sterzo attivo che permettono a questa berlinona di "guidare" quasi da sola. Tecnologie che a breve saranno disponibili, se non per tutti, almeno per molti.
Del resto, l'autonomous driving è stato il tema più caldo dell'anno insieme a quello delle auto connesse. Già, perché se si vuole far breccia sugli automobilisti “nativi digitali” l'auto non può più essere isolata, una navicella su ruote scollegata dal mondo dove entrando sembra di tornare all'era precedente la rivoluzione dell'internet mobile, della condivisione e dei social network. E le case questo lo hanno ben capito. La nuova Mini, per esempio, protagonista dell'immagine qui sopra, che ha debuttato nei giorni scorsi e sarà in vendita da marzo, è una macchina che porta a bordo le app degli smartphone, la musica in streaming e il mondo di Google.
Già, il matrimonio tra auto e mondo digitale è uno dei trend più importanti di oggi, quello che potrebbe aiutare l'automobile a superare l'attuale crisi, che non è solo economica e congiunturale ma anche culturale visto che l'auto sta scontando non solo il fatto di essere erroneamente (spesso con un vizio intellettuale doloso) dipinta ancora come brutta, sporca e cattiva, ma soprattutto subendo la concorrenza di altri consumi (smartphone, tablet e servizi di connessioni) ha perso la sua storica supremazia. E non a caso, il nuovo anno automobilistico si aprirà non a Detroit, al salone nordamericano, ma al Ces di Las Vegas: la fiera dell'elettronica di consumo, seguendo un trend in atto da un paio di anni con case di prima grandezza (Audi e Ford, per esempio) direttamente impegnate nella kermesse del Nevada. La new Mini testimonia inoltre che l'auto può essere ancora diversa da un "elettrodomestico" per muoversi dal punto A a quello B e che si possono fare ancora automobili emozionanti la cui tecnologia motoristica permette di abbattere consumi ed emissioni portandoli quasi al livello di uno scooter. E se la piccola inglese è un po' la ciliegina sulla torta di un'annata che ha visto il debutto di auto mai viste prime (Mercedes Cla, Bmw Serie 4 ma anche Mercedes Gla, il crossover della stella pronto per i dealer italiani) e soprattutto il 2013 ha segnato il ritorno di Alfa Romeo con la 4C: una supercar di prezzo abbordabile, con telaio in carbonio nata per gli appassionati del marchio, della guida sportiva e delle macchine che fanno sognare.
Ma l'anno che si sta per chiudere è anche quello che ha sancito il ritorno delle auto pratiche: si pensi alla 500 L Living monovolume/crossover che, anche a sette posti, diventa l'auto unica per la famiglia, o alla concept car Citroën Cactus dalla quale scaturirà l'anno venturo un modello di serie del double Chevron con soluzioni per semplificare la vita in auto come per esempio la carrozzeria ben protetta: è il ritorno dei paraurti e dei fascioni in chiave moderna. E tra le City Car che si sono affacciate in questi mesi (e che saranno in vendita nei primi mesi del 2014) un posto d'onore spetta alla Hyundai i10, utilitaria di segmento A che innalza l'asticella della competizione per dotazione e livello costruttivo e testimonia, una volta di più, che i coreani, che pensano e costruiscono in Europa e per l'Europa, sono la prima spina nel fianco di giganti come Volkswagen e che in un mondo "liquido" come l'attuale l'immagine dei brand e gli equilibri nella geografia dell'automobile possono cambiare inaspettatamente. Che cosa ci riserva il 2014? Tante sorprese, a iniziare dall'Alfa Romeo Giulia.