Dalla Laputa alla Impala, le auto dai nomi assurdi

Non è chiaro se sia stata la follia del marketing o la volontà di celebrare
un particolare tipo di prestazione. Sta di fatto che oggi come ieri il mondo
dell'auto si distingue per i nomi più stravaganti ed originali. Perché se Mazda
con la Laputa ci ricorda quale sia il mestiere più antico del mondo, Chevrolet
con la leggendaria Impala mette in guardia gli eretici da una punizione
esemplare. La fantasia non sempre la si può considerare un pregio e, a volte,
bisogna fare attenzione anche al mercato a cui è indirizzata una vettura. Non
tanto per offendere l'animo del popolo, quanto per tutelarsi dallo scherno della
massa.

Perché le facili allusioni sono un riflesso involontario della
mente umana. C'è chi predica l'uguaglianza (a ragion veduta), ma l'universo
automotive ci mette difronte ad una realtà decisamente diversa. In Giappone
devono essere particolarmente fieri dei propri prodotti, perché ci sono auto che
si certificano come Carina, senza nemmeno il beneficio del dubbio. Qualcun'altra
si spinge un po' più in la, sottolineando una predisposizione alla passione più
focosa. Forse per questo c'è stato chi si è promosso come Figo, irresistibile
per la concorrenza di mercato.

Lo squilibrio che deriva dagli uomini che
definiscono "nomi e cognomi" di talune vetture è palese, tanto più se si
commette l'errore in un mercato come il nostro. In cui la clientela latita nei
concessionari, ma non nel sensosenso dell'umorismo. Ecco perché battezzare Venga
una monovolume compatta, non la si può annoverare come una scelta felice. Va
detto che molti nomi che da noi fanno ridere, in altri Paese sono accettabili. E
così il contrario: si pensi alla Fiat Ritmo, riabtezzata Strada nei paesi
anglossassoni per evitare confusione con il ciclo femminile, o lancia Dedra, che
pronunciato nella lingua di Albione suonava come Dead Rat, ovvero topo morto.

E che dire di una Vauxhall/Opel Nova (la nostra Corsa) che era un nome
valido per alcuni paesi ma che in Spagna sarebbe stato un inno ai guasti (No Va,
non va). Insomma scegliere il nome di un automobile non è semplice, occorre
prendere in considerazione suoni, assonanze e parole offensive o bizzarre in
ogni lingua. E spesso il risultato è un compromesso che scontenta molti. E,
infine, alcune volte è è l'evoluzione del linguaggio, magari in funzione di
avvenimenti di grande risonanza, a rendere ridicolo magari un nome glorioso come
quello della Ford Escort, un nome che un tempo non creava imbarazzo, ma che
adesso potrebbe, dopo gli scandali recenti, davvero lasciare adito a più di una
perplessità. E pensare che la casa dell'Ovale blu potrebbe riproporlo ma solo in
alcuni mercat.

 

qui tutte le foto

  • Sebastiano |

    Vi siete dimenticati la Mitsubishi che mise in vendita in Sud America un modello dal nome alquanto imbarazzante il “PAJERO” che da quelle parti sta per “masturbatore” . Quando qualcuno in Mitsubishi si accorse il modello fu rinominato “Montero”.

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