L’auto davvero pulita non è più fantascienza

L'auto pulita, quella sostenibile, anzi più sostenibile, visto che tutti
i modelli attuali tradizionali (benzina, gpl, metano e diesel), sono
già incredibilmente poco assetati di carburante e con veleni allo
scarico quasi zero, non nascerà da tecnologie fantascientifiche o da
chimere all'idrogeno.
La strada per le auto che consumano di meno e
riducono sostanzialmente le emissioni di CO2, che peraltro non è
inquinante, passa dall'integrazione di tecnologie automotoristiche
consolidate, prima fra tutte l'ibrido, cioè dal matrimonio tra motori
termici ed elettrici, che nella variante sia plug-in, sia ricaricabile
dalla rete, permette di viaggiare a emissioni zero. E se Toyota ha, di
fatto, con la sua Prius, inventato l'auto ibrida nell'ormai lontano
1997, ora è Volkswagen a raccoglierne il testimone per arrivare a nuovi
sviluppi. In più di un'occasione il numero uno del gigante di Wolfsburg,
Martin Winterkorn, ha indicato che l'ibrido (anche nella variante
plug-in) è la tecnologia strategica per ottenere ulteriori riduzioni di
consumi ed emissioni in linea con i sempre più stringenti limiti
normativi. Ed ecco che proprio Volkswagen ha avviato da poco la
produzione dell'automobile in grado di percorrere addirittura 100 km con
un litro di carburante. Anzi meno di 0.9 litri di gasolio, per la
precisione. Si chiama XL1, è ibrida diesel plug-in e abbina un inedito
turbodiesel denominato R2 Tdi da 48 cavalli con un propulsore elettrico
da 27 cv, interposto tra motore termico e il cambio a doppia frizione
Dsg a sette rapporti, esattamente al suo interno. La trasmissione Dsg,
fiore all'occhiello della tecnica made in Vw, è stata modificata
aggiungendo una terza frizione che attua il collegamento con
l'elettromotore.
Il diesel è un bicilindrico che deriva dal recente
1.6 Tdi e ne è la variante "dimezzata" da 0,8 litri. Ha il basamento in
alluminio e l'iniezione diretta common rail. Il propulsore è collocato
posteriormente in posizione trasversale, alle spalle di pilota e
passeggero. Il comparto batterie agli ioni di litio prende posto
davanti. L'intero sistema garantisce a questa biposto prestazioni record
in termini di consumi, ma il merito è anche di una scocca ultraleggera
in fibra di carbonio (l'auto più verde è sempre quella che pesa meno) e
dell'aerodinamica curatissima con un coefficiente di penetrazione Cx di
appena 0,189. È lunga 3.88, larga 1.66 e alta 1.15 metri, mentre porte
ad ali di gabbiano danno accesso ai due posti.
No. La XL1 non è un
prototipo. Almeno non lo è più, visto che è stata avviata una piccola e
artigianale produzione di serie per 250 esemplari con una cadenza di due
vetture a settimana. La macchina da 1 litro per cento km è importante
perché da essa nasceranno modelli dai consumi ultra bassi. La meccanica,
infatti, può essere utilizzata anche per la compatta Volkswagen up!.
Ovviamente, la disposizione dei due motori e del comparto batterie
sarebbe differente, esattamente l'opposto rispetto alla XL1, visto che
la up! ha una struttura classica con motore anteriore trasversale.
Psa
(Peugeot Citroën) insieme a Bosch, invece, sta studiando, sempre per le
auto compatte, una originale architettura ibrida pneumatica battezzata
Hybrid-Air che, in pratica, fa diventare una cosa seria l'auto ad aria
compressa, sorta di mito green che non ha mai superato i suoi limiti
termodinamici. Il sistema ibrido Bosch-Psa non abbina più l'elettrico
con l'endotermico, ma punta su una seconda via: quella, appunto,
pneumatica. I protagonisti non sono più le batterie o l'elettromotore,
bensì un sistema formato da una bombola ad aria compressa e da una pompa
idraulica, cuore del nuovo Hybrid Air.
Quest'ultima, ha poi il
compito di rilasciare l'energia accumulata dal gas in funzione delle
modalità di guida abilitate. Si può procedere a emissioni zero quando le
ruote sono messe in moto esclusivamente dal comparto relativo al gas
compresso, grazie a un motore idraulico. In questo caso, l'autonomia è
di pochi chilometri e la velocità massima di 70 km/h. Si tratta di uno
progetto che sfrutta il potenziale offerto dal motore 3 cilindri 1.2 Vti
da 82 cavalli e, secondo quanto dichiarato dalla casa, consuma in media
2,9 l/100 km ed emette 69 g/km di CO2. Potrebbe diventare realtà a
breve e ridurre i costi dell'ibrido classico, difficilmente sostenibili
per le auto piccole.
E a proposito di queste, Renault invece continua
la partita dell'elettrico puro con l'appena nata Zoe. Grande come la
Clio, della quale eredita il pianale. È in vendita (costa oltre 26mila
euro, ma le batterie si noleggiano per 80 euro al mese. Ha un'autonomia
di 210 km e le batterie si ricaricano in un lasso di tempo di 6-9 ore.