Vivo x200 Pro mini, recensione completa: come farne a meno?

Dopo 6 settimane con Vivo X200 Pro mini, devo ammetterlo: separarmene è diventato difficile. Pur avendo un altro smartphone per lavoro, Pixel 9 Pro XL, il mini ha conquistato un posto speciale nella mia quotidianità. Il motivo? Un equilibrio quasi perfetto tra prestazioni, durata della batteria e capacità fotografiche, caratteristiche che raramente si trovano tutte insieme in un solo dispositivo. Il mio modello è quello da 12-256, ma si può salire a 16-512 e a 16-1 Tera. A dimostrazione (vedremo più avanti in dettaglio perché) che questo piccolo smartphone è un grande top di gamma. Giusto per inquadrare la scena, Vivo è un’azienda semisconosciuta in Italia (dove domina il duopolio Apple-Samsung con alle spalle Xiaomi). E’ il primo produttore in Cina ed è il quarto nel mondo (8% di market share), al pari di un’altra cinese, Oppo (brand nati come OnePlus, Realme e iQOO dall’ormai estinto – aprile 2023 – colosso BBK Electronics). Vivo fattura intorno ai 50 miliardi e vende un centinaio di milioni di smartphone, soprattutto in Cina e in India.

Display e fluidità: un’esperienza che stupisce

E veniamo al mini. Il display Ltpo Amoled da 6,28 pollici è una gioia per gli occhi. Luminosità eccezionale, colori vibranti e una densità di circa 460 ppi lo rendono spettacolare. A completare il tutto, il processore MediaTek Dimensity 9400 (che non ha nulla da invidiare ai migliori Snapdragon di Qualcomm) offre una fluidità stupefacente: il mio Pixel 9 Pro XL non è manifestamente inferiore ma il mini è sempre un passo avanti quando apre Google Foto o YouTube. Ogni interazione risulta immediata e precisa, rendendo l’esperienza d’uso estremamente naturale.

Fotografia all’altezza della fama di Vivo: scatti vivi e naturali

Il comparto fotografico è forse l’aspetto che più mi ha conquistato. Grazie alla stretta collaborazione con Zeiss (gigante tech tedesco che nel 2024 ha superato per la prima volta gli 11 miliardi di fatturato, +8%) e all’algoritmo proprietario, Vivo vanta una fotocamera al top. Gli scatti sono incredibili: colori realistici, dettagli perfetti e un bilanciamento sorprendente. E la parte migliore è che gli artefatti non rubano la scena. Siamo nel territorio della fotografia computazionale su smartphone, ma qui imperfezioni o effetti innaturali creati dall’elaborazione software non prendono il sopravvento, al punto da stravolgere l’immagine finale.

Immagine dal sito Vivo

L’app fotografica offre una gamma completa di opzioni. Che si preferisca scattare in modalità automatica o avere il pieno controllo in manuale, la soluzione c’è. Per chi ama sperimentare, la modalità Pro (manuale) permette di regolare esposizione (spot, media o ponderata al centro), velocità dell’otturatore e bilanciamento del bianco, con la possibilità di salvare le immagini in formato JPEG, RAW e persino SuperRAW. Sono file adatti alla post-produzione in programmi come Lightroom. Se invece si opta per un approccio meno elaborato, il software fotografico include strumenti di editing intuitivi e filtri pronti all’uso, che permettono di ottenere ottimi risultati senza troppi sforzi.

La modalità macro, attivabile con un semplice tocco, regala dettagli ravvicinati straordinari. È vero, manca lo zoom avanzato della versione X200 Pro, ma il mini sa comunque regalare soddisfazioni, specialmente nei ritratti e nei primi piani. Certo, nessuno smartphone con uno spessore di soli 8 millimetri può competere con il teleobiettivo di una mirrorless, ma siamo davvero vicini al massimo che la fotografia mobile possa offrire.

Batteria, l’altra marcia in più del Vivo X200 Pro mini

L’autonomia del Vivo X200 Pro mini è infinita. Ovviamente no, ma la batteria con chimica silicio e carbonio (carbon silicon) sembra quasi sfidare le leggi della fisica. Anche con un utilizzo intenso, riesco a coprire tranquillamente un giorno e mezzo, e con un uso moderato arrivo persino a due giorni. Spesso mi sorprendo nel vedere la percentuale di carica che scende con una lentezza quasi incredibile mentre lavoro.

E poi c’è il caricabatterie originale da 90W, che consente al telefono di riacquisire ampia autonomia in una ventina di minuti (mezz’ora da 25% a 100%). La batteria, inoltre, è progettata per sopportare senza problemi cicli di ricarica completi, anche se il consiglio è di non scendere sotto il 20% (un avviso del telefono lo ricorda puntualmente).

Software e connettività

Il sistema operativo basato su Android 15 è quello cinese, OriginOS 5, ma le app preinstallate sono relativamente invasive. Grazie alla presenza del Google Play Store configurare il telefono e scaricare le app necessarie è un gioco da ragazzi. Tutto funziona in modo fluido e intuitivo.

Per quanto riguarda la connettività, c’è solo una nota dolente: l’assenza della banda 20 del 4G. Questo potrebbe essere un problema in alcune zone rurali, ma qui in Lombardia la connessione è sempre stata impeccabile. Il telefono rimane costantemente sul 5G, garantendo una ricezione eccellente. E con l’app nativa può registrare le chiamate.

Specifiche tecniche principali

  • – Display: Ltpo Amoled da 6,28 pollici, densità 460 ppi (poco più del fratello maggiore X200 Pro); 120Hz, HDR10+, 4500 nit di picco
  • – Processore: MediaTek Dimensity 9400, 3 nm, octacore, GPU Immortalis-G925
  • – Fotocamere: tripla fotocamera con lenti Zeiss, tutte da 50 Mp, la principale è una Sony Lyt-818 (apertura f/1,57; le altre sono la grandangolare e il tele 3x), modalità macro, JPEG/RAW/SuperRAW. Fotocamera anteriore da 32 Mp, video in 4k (30/60).
  • – Batteria: 5.700 mAh con ricarica rapida a 90W
  • – Connettività: 5G, Bluetooth 5.4
  • – Dimensioni: 150,83 x 71,766  8,15 mm
  • – Peso: 187 grammi (contro i 223 dell’X200 Pro)


Immagine dal sito Vivo

Perché Vivo X200 Pro Mini lascia il segno

Il vivo X200 Pro mini, in definitiva, è un capolavoro tecnologico, capace di sorprendere per la sua versatilità e prestazioni. Dal display straordinariamente fluido al comparto fotografico avanzato, passando per una batteria che non ti lascia mai a piedi, ogni dettaglio è curato con attenzione. Persino la protezione preinstallata denota la cura nei particolari. E, stavo per dimenticarmene, i due altoparlanti stereo si fanno sentire con una potenza impressionante.

Motivi di rammarico? No e-sim (doppia nano), non funziona Android Auto (succede per gli OS cinesi, che sono programmati per i sistemi locali, ma il cantiere dei geek italiani è aperto), la Usb è Type C 2.0 e la distribuzione. Vivo ha scelto di non portare il mini in Europa. E però, chiunque riesca a procurarselo direttamente dalla Cina scoprirà di avere tra le mani un vero gioiello.