Tesla starebbe esaminando nuovi contratti di fornitura per le batterie con aziende del calibro di LG Chem, Samsung, SDI e SK Innovation, nell’ambito del programma di produzione della futura Model 3. Lo riporta il quotidiano Korea Times, soffermandosi sull’importanza di questa ‘gara’ tra fornitori. Di questa notizia gli analisti Usa hanno però immediatamente colto un aspetto allarmate: la perdita d’importanza del programma per la Gigafactory Tesla.
Questo impianto di produzione in Nevada è stato presentato come un ‘grande vantaggio’ per il futuro dell’azienda di Palo Alto, ma se i contratti di fornitura per la Model 3 da parte di LG Chem, o di altri specialisti coreani, si dovessero concretizzare allora la Gigafactory diventerebbe inutile, almeno in parte.
Una conferma di questo scenario viene dalla stessa Panasonic che, in una conferenza sui risultati finanziari dell’anno fiscale 2016 (concluso il 31 marzo) che si è svolta il 28 aprile, ha spiegato ufficialmente come il business che ha in atto con Tesla non stia procedendo come previsto. “Le vendite a Tesla non sono cresciute tanto quanto previsto – ha affermato Panasonic in risposta ad un quesito sui risultati del 2016 – e i numeri della Model X non sono sufficienti in termini di produzione. La situazione è piuttosto difficile”. Parlando della Model 3, Panasonic ha detto che per per l’anno fiscale 2017 “gli ordini di Tesla Model 3 dovrebbero essere maggiori di quanto ci aspettavamo in origine e stiamo coordinando i nostri sforzi con Tesla per accelerare le forniture”.
Ma passando al tema della Gigafactory, Panasonic ha affermato di “non sapere ancora quando verranno effettuati i pagamenti” riferendosi evidentemente alla JV con Tesla che prevede un budget di oltre 1,6 miliardi di dollari e che al 28 aprile di quest’anno “non c’era ancora chiarezza sugli investimenti”. (AnS)