LOS ANGELES
dal Nostro Inviato
Corrado Canali
D’accordo non è un’Audi che è il punto di riferimento per qualità costruttiva oltre che per innovazione tecnologica applicata ad un prodotto ormai maturo come l’auto. E non sembra in grado di rivoluzionare il settore “automotive” come fecero a suo tempo gli smartphone o anche i tablet nella comunicazione. Di sicuro, però, Tesla, la sfida più ambiziosa del suo discusso fondatore Elon Musk si sta trasformando in un polo di attrazione di quanti puntano a diventare una sorta di avanguardia generazionale pronta a mettere in discussione tutto e di più. Riuscirà Musk a trasformarla in una multinazionale dell’automobile con i conti a posto e magari renderla più accessibile ad un pubblico più vasto? Di sicuro la nuova Model 3 svelata ieri in California, ma che non sarà in vendita prima della fine dell’anno prossimo negli USA e addirittura nel 2018 in Europa, è diversa da tutte le altre Tesla e non solo perché è più compatta, misura il 20% in meno di una Model S e costa solo 35.000 dollari che probabilmente diventeranno 40-45 mila euro quanto sbarcherà da noi. Inoltre è cambiato lo stile, più ricercato fuori, ma più essenziale all’interno secondo la direzione intrapresa anche da Audi per i suoi modelli più recenti. E anche la sicurezza è da “prima della classe”: centrato l’obiettivo delle 5 stelle per ogni parametro. Mentre nella dotazione standard figura anche la funzione Autopilota. Ma la nuova Model 3 ha una missione quasi impossibile: insidiare la leadership dei costruttori premium più tradizionali da Audi a Bmw e fino a Mercedes quelli che oggi sono il riferimento in un settore a più alti profitti, per tentare di cambiarne le gerarchie a vantaggio di Tesla naturalmente. Del resto il “packaging” della Model 3 non ha concorrenti oggi sul mercato. L’accelerazione è bruciante, meno di 6 secondi da 0 a 60 miglia, ma soprattutto un’autonomia di 215 miglia, più di 300 km. Tesla poi sta gradualmente “stendendo” una rete di ricarica gratuita che passerà dagli attuali 3.609 punti fino a 7.200 a fine 2017. Aggressivo anche il target di produzione della nuova Model 3: 500.000 unità all’anno, con 115.000 ordini già incassati subito dopo la presentazione della vettura. Un vero e proprio schiaffo a chi vorrebbe relegare l’auto elettrica ad un contesto solo elitario e soprattutto limitato ai centri urbani. Per Tesla non sarà così e forse i brand tedeschi dovranno prima o poi farsene una ragione e magari correre ai ripari, ma potrebbe essere troppo tardi, almeno così la pensa Elon Musk. Il progetto Model 3, però, si porta al seguito anche un’altra insidia per i brand del lusso. L’ultima Tesla arrivata, infatti, non è destinata a restare un prodotto fine a se stesso, ma nelle intenzioni dei suoi manager dovrebbe diventare una famiglia di modelli, visto che alla berlina potrebbe aggiungersi anche un crossover per sfondare anche nel settore oggi fra i più gettonati quello delle vettura a ruota alta. Ecco perché la Model 3 potrebbe davvero passare alla storia non solo come la prima elettrica per tutti, ma anche come il modello che fa sperare in un futuro per l’auto che sia pure a guida autonoma e con un powertrain solo a batterie o in alternativa ad idrogeno saprà riconquistare alla “causa” della mobilità su strada anche le giovani generazioni. Una prospettiva che piacerebbe eccome ad Elon Musk che sogna da sempre di passare alla storia come il salvatore dell’auto e più in generale anche dell’umanità.