Non basta un pianoforte per essere dei pianisti. Non è sufficiente la farina per fare il pane. Non è abbastanza una penna per essere uno scrittore. È presuntuoso pensare che possedere gli ingredienti e gli strumenti adatti, sia la sola cosa necessaria per assumere un ruolo alternativo dal giorno alla notte.
Ma da quanto si evince dalle innumerevoli produzioni di articoli e post sui blog di questi ultimi giorni, pare che Apple sia diventato in poco meno di un attimo, pure un costruttore di automobili. E questo sulla scia del classico entusiasmo acritico nei confronti della mela di Cupertino. E sono in pochi a chiedersi se il suo stratosferico valore in borsa (700 miliardi) abbia davvero senso.
Non che la Mela non possa realizzare un’auto in futuro, anche con tempistiche relativamente rapide. Ma il clamore di questi giorni sembra essersi sostituito alla realtà dei fatti. Anche superman prima di volare ha dovuto imparare a muovere i primi passi. E lo stesso vale per chiunque voglia iniziare un’attività al di fuori di quelle che attualmente detiene in “portafoglio”.
Gli scenari possono essere differenti e alternativi, e certamente Apple ha il capitale (enorme) e le possibilità per acquisire, come sta facendo, le competenze necessarie per intraprendere un percorso nel mondo delle quattro ruote. Ma qui non si parla di infotainment, di multimedialità oppure di sistemi di comunicazione. Perché un’automobile è un complesso di apparati, proprio come un organismo. E se una donna impiega nove mesi per dare alla luce la vita, difficile credere e pensare che Apple possa fare il salto nell’auto in tempi brevi. Ma in molti credono che Apple sia “magica e meravigliosa”. Ma i miracoli non sono di questa terra e ci sono passi da compiere non bypassabili e tempistiche non comprimibili: dalle prove in ambienti meteorologicamente ostili ai crash test.
Produrre un’auto non è come fare un telefonino o un orologio digitale (quanto il Watcb sarà davvero smart e realmente migliore di altri lo dobbiamo ancora vedere)
Le auto non vengono stampate come la scocca di un telefonino e la plancia non la si può fare con una tanto di moda stampante 3D. E neppure i sedili e le sospensioni.
Mediamente il progetto e la realizzazione di una vettura, dal foglio bianco al modello su strada, richiede dai tre ai cinque anni. Per le case di grande esperienza in possesso di tecnologie e soluzioni già pronte.
Nella migliore delle ipotesi Apple con il suo non confermato progetto Titan potrebbe aver acquistato il prototipo (fatto e finito) di una Casa automobilistica oltre ad aver fatto assunzioni in massa di ingegneri ed esperti di robotica.
Oppure potrebbe aver elaborato una tecnologia (vedi batterie) in grado di rivoluzionare l’attuale tecnica della trazione elettrica (ma Apple non brilla per resa energetica nei suoi iPhone).
In entrambi i casi vedere una Apple car (che già in massa chiamano iCar, un nome di fantasia) circolare su strada in tempi brevi pare quanto mai improbabile, se non addirittura impossibile. E la data del 2020 indicata dagli ultimi rumors online sembra irreale. E poi siamo sicuri che il successo di Apple sia trasferibile dall’elettronica alle auto? Perché Apple dovrebbe essere capace di disegnare e progettate l’auto elettrica (magari a guida autonoma) migliore di sempre (per usare un termine caro alla propaganda della mela? È difficile pensare che Apple sia più brava dei centri stile e nei laboratori di ricerca e sviluppo delle case automobilistiche. Molti però ritengono che Apple sia infallibile e capace di fare tutto e bene. Di sicuro ha un marketing dai riflessi religiosi che potrebbe convicere in molti a comprare qualsiasi cosa. Anche un’automobile elettrica con la forma di una lavatrice.
Ed Apple deve tenere in considerazione che non si può improvvisare: fare auto bene progettate, affidabili e sicure non è uno scherzo e va anche creata la rete di vendita e di assistenza. E Non è uno scherzo.
Insomma andiamoci piano con le esagerazioni. Stop alle Hype che magari fanno correre il titolo in borsa e che creano percezioni errate sulla capacità di un’azienda. E infine c’è una cosa che Apple non può comprare: la passione. Le auto non sono frigoriferi come qualche fan della mobilità alternativa vuole farci credere…..Le automobili sono molto di più.
(Cesare Cappa e Mario Cianflone)