Honor 400, il medio gamma che si fa notare nel 2025: longevo, con tanta AI

Partiamo dalla fine: Honor 400 si distingue come il modello più equilibrato della nuova serie Honor 400, che ha visto il debutto ai primi di aprile con il 400 Lite e l’uscita in contemporanea il 22 maggio dei modelli 400 e 400 Pro. Perché? La virtù sta veramente nel mezzo. La forza di Honor 400, per quanto l’ho potuto mettere alla prova, sta nell’offrire, a un prezzo accessibile (449 euro), un mix di qualità costruttiva, prestazioni, autonomia e soprattutto creatività fotografica che risponde alle esigenze del grande pubblico, senza cadere nei compromessi (per non eccedere in severità) tipici dei modelli più economici né nelle esagerazioni (in particolare di prezzo ma anche di ambizione ad essere dispositivi professionali) dei flagship.

Honor 400 si presenta con un design dalle linee morbide e attuali, è molto sottile e leggero (7,3 mm, 184 grammi). Si distingue per la robustezza (SGS 5-Star Drop Resistance), una buona protezione da polvere e acqua (IP65, non può essere immerso) e una costruzione leggera in policarbonato e vetro. Tuttavia, non offre una protezione avanzata contro i graffi come il modello Pro. Ottimo per l’uso quotidiano, anche in condizioni non perfette, ma sempre con la dovuta attenzione tipica di uno smartphone con pannelli in vetro.

Il display amoled da 6,55 pollici a 120 Hz, con luminosità di picco di 5.000 nit e risoluzione 1200 x 2664 pixel (460 ppi), offre una delle migliori esperienze visive della fascia media, ideale per social, streaming e gaming leggero. L’ho confrontato con il mio OnePlus 13, che reputo avere uno dei migliori pannelli in circolazione tra i top di gamma, e non ho notato differenze degne di nota. L’AI Eye Comfort Display, come è denominato da Honor, include le funzioni AI Defocus Eyecare eDynamic Dimming, per ridurre l’affaticamento degli occhi del 18%. L’AI Circadian Night Display con modalità Ultra Dark e Low Blue Light evita l’affaticamento e favorisce il sonno nelle ore notturne.

Honor 400

Le prestazioni: processore, batteria, foto e tanta AI

Sul fronte prestazionale, il processore Qualcomm Snapdragon 7 Gen 3 (uscito a fine 2023, 4 nm) garantisce fluidità, efficienza energetica e ottima gestione delle app, affiancato da 8 o 16 GB di RAM e 256/512 GB di memoria interna UFS 3.1. Honor 400 non ha, quindi, le memorie UFS 4 dei top di gamma, ma per l’uso quotidiano la differenza è trascurabile.

La batteria, chimica carbonio silicio da 5.300 mAh, assicura due giorni di autonomia con uso moderato, ma soprattutto si ricarica molto rapidamente a 66 W (mezz’ora e si riparte per un’altra giornata), un vantaggio concreto rispetto a molti rivali. La promessa del produttore è che la batteria mantenga una capacità massima dell’80% per almeno 4 anni e 1200 cicli di ricarica. Ottimo, visto che questo smartphone gode di supporto agli aggiornamenti fino al 2030. Il vero punto di forza è il comparto fotografico supportato da una robusta iniezione di intelligenza artificiale: la fotocamera principale da 200 MP con stabilizzazione (sensore 1/1.4″, f/1.9) e la 12 MP ultra-grandangolare con autofocus permettono scatti nitidi, colori naturali (forse non eccessivamente saturi, sull’opzione “naturale”, ma si slitta verso “autentico” e il gioco è fatto) e una versatilità creativa rara in questa fascia. La selfie camera da 50 MP completa un pacchetto fotografico che, per creatività e resa, si distingue nettamente dalla concorrenza. Può dare soddisfazione poter levigare qualche rughetta o ridimensionare il naso, per esempio.

L’AI Honor Image Engine arricchisce l’esperienza con funzioni come l’AI Super Zoom fino a 30x (non aspettatevi, come accade per i flagship, miracoli di definizione). La suite AI di editing, Ritocco magico, è completa: dal miglioramento, al ritaglio per isolare il soggetto e spostarlo nell’immagine (feature che abbiamo visto in prima battuta sui Pixel di Google), dalla gomma per cancellare oggetti (o persone) indesiderati, all’espansione per adattare le inquadrature e adattarle a ogni formato. La galleria offre strumenti  che possono trasformare ogni foto in un piccolo progetto creativo. L’intelligenza artificiale, del resto, è protagonista, ormai questa è la tendenza di tutti i prodotti Honor. Ed ecco Magic Text, Portale Magico (Magic Portal), Sottotitoli e Traduzioni in tempo reale, individuazione dei video deepfake.

Portale Magico e Image to video: chi convince?

Il Portale Magico è una funzione ormai rodata da Honor. Cosa fa? Esempi. Ricevi un indirizzo su WhatsApp: selezioni l’indirizzo, lo trascini sul Magic Portal e l’AI ti suggerisce Google Maps per avviare subito la navigazione. Vedi un prodotto interessante in una foto e con lo stesso sistema puoi cercare articoli simili su siti di e-commerce. Vuoi condividere rapidamente un testo o un’immagine: ancora, lo trascini sul Magic Portal e scegli l’app desiderata tra quelle suggerite.Tutte queste attività quotidiane trovano la risposta nella durata.

Infine, la funzione Image to Video (da immagine a video). Si tratta di una tecnologia sviluppata in collaborazione con Google, basata sul modello di intelligenza artificiale Veo 2, che permette di trasformare una foto statica in un breve video animato di circa 5 secondi direttamente dall’app Galleria dello smartphone. Gratuita per i primi due mesi dal lancio, con un limite massimo di 10 video generati al giorno. Poi sarà a pagamento. Nelle prove che ho fatto non mi ha conquistato. E dubito che possa essere la funzione determinante nella scelta di uno smartphone. Ma queste sono anche scelte orientate dall’apparteneza a generazioni diverse.

Rispetto al fratello maggiore Honor 400 Pro, il 400 standard rinuncia a qualche extra (come lo zoom ottico 3x e il processore di fascia superiore), ma mantiene tutte le funzioni smart e creative a un prezzo molto più competitivo, evitando di entrare nella fascia premium dove la concorrenza è spietata e i vantaggi reali si assottigliano. Il 400 Lite, invece, risulta troppo limitato su fotocamera e prestazioni per chi cerca un’esperienza davvero completa.

Il confronto con la concorrenza e la longevità

Nel confronto con la concorrenza – Google Pixel 9a, Samsung Galaxy A56, Nothing Phone 3a Pro, OnePlus Ace 5 Ultra, Motorola Edge 50 Fusion, Xiaomi Redmi Note 13 Pro+ – Honor 400 si fa notare per la qualità del display, la creatività fotografica, la suite AI e l’autonomia. I rivali possono eccellere in singoli aspetti (come aggiornamenti software, protezione IP67, design o ricarica ultra-rapida), ma un pacchetto così bilanciato e versatile non è semplice da battere.

Anche per la longevità, Honor 400 può competere con i migliori rivali android, grazie a un un supporto software finalmente adeguato: fino al 2030, con sei anni di aggiornamenti software, incluso Android.