Mi sono tenuto sempre alla larga dai pieghevoli. Da quello che vedevo e sentivo si trattava di cosi pesanti, con orride pieghe a dividere in due il display, strani formati se chiusi (troppo stretti, troppo larghi, troppo corti), soluzioni software discutibili e comunque immature, fotocamere meno performanti degli smartphone per come li abbiamo sempre conosciuti. Ovviamente alcune di queste mie sensazioni erano più corrette se riferite ai primi tentativi, che risalgono a cinque anni fa. I passi avanti, nel tempo, sono stati davvero notevoli. Fino all’anno che si è appena chiuso, durante il quale sono scesi in campo modelli che hanno portato novità e qualità in un mercato piuttosto stanco (-4%), con volumi in calo dal 2019, dopo il picco a 1,55 miliardi.
Certo, i pieghevoli, che costano mediamente il triplo di uno smartphone medio di gamma, restano una lussuosa nicchia: nel 2023 le vendite sono state stimate in aumento del 23% rispetto al 2022, ma si tratta pur sempre di soli 15,8 milioni, un centesimo del mercato. Sul podio c’è Samsung, che questo genere lo ha inventato, con il Galaxy Z Flip5, lo Z Fold5 e lo Z Flip4,. Seguono Honor, con il Magic V2, e Huawei, con il Mate X5. La quota di mercato di Samsung è stata del 72%, contro l’86% del 2022. Sono di Samsung i due modelli più venduti: lo Z Flip5 e il Fold5.
Qui sotto i grafici di DSCC (Counterpoint Research).
Ora, inquadrata la questione, entriamo nel vivo. Ho avuto l’occasione di provare lo Xiaomi Mix Fold 3 proprio mentre veniva distribuito il nuovo sistema operativo HyperOs. Ripeto, ero molto scettico. Ebbene, devo ammettere che mi stavo perdendo qualcosa. Il design mostra un equilibrio e una sobrietà che rasentano le perfezione. Xiaomi Mix Fold 3 è super sottile, solo 5,25 millimetri quando è aperto. Il mio Pixel 8 Pro con la cover Spigen è più spesso, anche se in realtà con i suoi 8,8 millimetri starebbe ben sotto i 10,96 del Mix Fold 3 chiuso. I 10,96 millimetri rendono questo foldable un dispositivo da podio. Di sicuro lo è anche (per come ho potuto vederlo nelle prove su YouTube) l’Honor Magic V2, con soli 9,6 millimetri. Il campione del mondo del genere, Samsung Galaxy Z Fold 5, arriva a 12,2.
Il formato 16:9 del display anteriore da 6,52 pollici, con 120 Hz di frequenza e luminosità dichiarata fino a 2600 nit, è perfetto: né troppo stretto/lungo né troppo corto (oltre che protetto da Gorilla Glass Victus 2). Quindi Xiaomi Mix Fold 3 sta in una mano come un telefono normale e questo, dal mio punto vista, è un grosso punto a favore.
Xiaomi Mix Fold 3 è costruito in maniera eccellente. La cerniera è perfetta. E’ certificata da TÃœV Rheinland per poter garantire almeno mezzo milione di aperture e chiusure senza perdere efficienza e si può bloccare nella posizione preferita. Un difetto, per me, è che il tasto di accensione (che è anche quello sblocco con l’impronta, ma c’è anche un fulmineo riconoscimento facciale) si trova subito sotto quello del volume. Forse per l’abitudine mi succede abbastanza spesso di fare confusione.
Il retro opaco della versione Black che ho provato è finemente ruvido e rende molto difficile lasciare delle impronte. Le quattro fotocamere progettate con Leica hanno una disposizione che soddisfa gli esteti: niente semafori o mappamondi. Questo telefono, con scocca in fibra di ceramica e peso, come dire, importante (259 grammi, 30 più di un iPhone15 Pro Max) è così elegante che non utilizzerei nessuna cover, seppure Xiaomi ne fornisca una nella confezione (buona abitudine dei produttori cinesi, persa da tempo dai big del mercato, inclusa Samsung).
Ma il miracolo e la conversione dell’incredulo avvengono quando si scopre il display da 8 pollici da 1916 x 2160 pixel e 360 ppi (vicinissimo ma non ai vertici della categoria: poco sotto i 373 ppi dello Z Fold 5, più distante dai 402 dell’Honor). Si tratta di un LTPO Oled Plus con refresh rate da 120 Hz. La famosa piega si nota appena, quando lo schermo è acceso si avverte solo al tatto e credo possa convincere anche i più critici.
Guardare i video, i film o giocare (io solo con Real Racing 3) su Xiaomi Mix Fold 3 è un vero piacere. Ma anche la produttività trova il suo spazio, visto che è possibile utilizzare una app su ciascuna metà più una flottante. C’è, tuttavia, chi rimprovera Xiaomi di avere reso questo schermo meno professionale, visto che non esistono pennini compatibili.
Lato fotografico la qualità è quella a cui ci ha abituato la partnership tra Xiaomi e Leica. La fotocamera principale: 50 MP, f/1.8, 23mm (grandangolare), 1/1.56″, Phase Detection Autofocus (PDAF), metodo di messa a fuoco adottato da molte macchine fotografiche DSLR, stabilizzazione ottica. La seconda fotocamera: 10 MP, f/2.0, 75mm (teleobiettivo), PDAF, 3x zoom ottico. La terza: 10 MP, f/2.9, 115mm (tele-obiettivo), PDAF, 5x zoom ottico. La quarta: 12 MP, f/2.2, 15mm, 120Ëš (ultra-grandangolare), AF. Ho trovato sorprendente (scusate la meraviglia da nuovo arrivato) poter fotografare a schermo aperto con la possibilità di vedere scorrere accanto all’inquadratura le miniature delle immagini appena riprodotte. Qui sotto una sequenza punta e scatta che può rendere l’idea sull’efficacia dello zoom. La luce, purtroppo, era quella di una giornata con cielo coperto:
E qui sotto un’immagine di “natura” a confronto con il Pixel 8 Pro (in basso):
La batteria dello Xiaomi Mix Fold 3 è divisa in due moduli da 2,45 millimetri per un totale di 4800 mAh. La ricarica cablata – da 15 a 80% in 40 minuti – è a 67 watt (alimentatore ovviamente nella confezione, care Samsung, Google, Apple), 50 watt se wireless. Il cuore della reattività fulminea di questo telefono (sì, è anche un telefono, tra l’altro la connettività e la potenza del volume sono al top) c’è il chip Qualcomm Snapdragon del 2023, l’8 Gen 2, che andrà benissimo per qualche anno ancora. Il tutto si avvale di un raffreddamento a camera di vapore.
Gran dispositivo, quindi. C’è solo un piccolo particolare. Presentato lo scorso agosto, come molti altri top di gamma cinesi non arriverà mai in Italia (se siete pratici di rom cinesi – che hanno come lingua anche l’inglese e assicurano i servizi Google, ma non vanno d’accordo con Android Auto – basta ordinarlo su Giztop.com).
Dovrebbe arrivare da noi, invece, Honor Magic V2, atteso, con grande ritardo sul debutto, entro i primi mesi del 2024. Come mai questi ottimi prodotti sono esportati con il contagocce? Pare che i produttori cinesi non trovino redditizio spendere i loro prodotti top di gamma in un mercato dominato da Apple e Samsung. Specialmente quando fanno parte di una categoria così particolare e certamente meno richiesta. Anche per i prezzi, non alla portata di tutti, intorno ai 1500 euro. Xiaomi Mix Fold 3 attualmente costa (prezzo cinese) 1.276 euro.