La bellezza, si sa, è soggettiva, ma il nuovo Samsung S8 e la sua versione extra large battezzata S8+ (al debutto domani 28 aprile nei negozi italiani) esibiscono uno stile che non passa inosservato.
Beninteso, nulla di totalmente rivoluzionario ma un bel salto in avanti per design cura costruttiva e piacevolezza d’uso : il display bicurvo ai lati, che tanto ci fa dannare quando si vuole applicare una pellicola protettiva, non stupisce più nessuno poiché fa parte del DNA stilistico da due generazioni di top di gamma (S6 ed S7) firmati Samsung. Tuttavia S8 e S8+ scatenano un grande effetto WOW al primo sguardo e questo avviene per merito delle cornici ridotte al minimo: in pratica lo schermo, con gli angoli arrotondati copre quasi tutta la superficie grazie all’eliminazione del classico pulsante fisico home e dei soft button laterali che ora sono integrati direttamente nel touch screen.
Va detto che, per quanto l’estetica sia soggettiva, un confronto con i concorrenti è impietosa: l’iPhone 7S Plus con le sue cornici massicce e il display da soli 5.5 pollici sembra davvero vecchio e obsoleto.
S8 è offerto in due varianti: quello “base” da 5,8 pollici (830 euro) e Galaxy S8+ da addirittura 6,2 pollici (930 euro). Dimensioni importanti (S7 e s7 Edge montavano schermi da, rispettivamente, 5.1 e 5.5 pollici). I due device non sono “mattonelle” impossibili da impugnare e maneggiare grazie a un “trucchetto” che si aggiunge alle cornici superidotte. Il rapporto di quadro è, infatti, pari a 18.5:9 e così S8 e S8 plus sono molto più stretti di smartphone con display ben più piccoli, ma sono molto lunghi (e questo non è sempre un bene).
Abbiamo provato per tre settimane la versione “plus” e, in effetti, lo smartphone è maneggevole visto che la larghezza è contenuta (analoga a quella di un S7 Edge da “soli” 5.5 pollici) ma la lunghezza lo rende in alcune occasioni un po’ scomodo da mettere nelle tasche delle giacche, soprattutto se si è montata una cover di protezione. Una cover è sempre consigliabile, anche se si vanifica il lavoro degli stilisti. Va detto che S8 è abbastanza scivoloso con la sua scocca in metallo lucido e liscio (s7 aveva un grip su bordi un po’ migliore). A proposito di scocca, quello che stilisticamente non convince di S8 e S8 plus è il fatto di essere “bicolore”: il frontale, pur con le sue cornici minimal, è nero, mentre il resto della carrozzeria può essere grigia, azzurra o argento. Per ottenere un device monocolore si deve prendere la versione nera (Midnight Black). Una scelta singolare da parte di Samsung, che potrebbe essere dettata dal desiderio di esasperare l’effetto wow dell’Infinity Display o di ridurre le variabili in fase di produzione per evitare errori.
L’eliminazione del pulsante home ha comportato anche lo spostamento del sensore delle impronte digitali: ora è sul retro, a fianco dell’obiettivo della videocamera principale. E qui ci sono le forse uniche noti dolenti di S8 e S8+. Il sensore è scomodo, quasi irraggiungibile soprattutto per chi è abituato allo sblocco con il pollice. Bisogna usare il dito indice in modo non sempre immediato e naturale. Ci sono, a dire il vero altri due strumenti biometrici: la scansione del viso che funziona abbastanza bene e quella dell’iride che a dire il vero non entusiasma per rapidità e precisione soprattutto se si hanno gli occhiali. In compenso c’è il comodo Smart Lock di Android che tiene sbloccato quando lo smartphone è connesso a dispositivi attendibili (uno smartwatch per esempio).
Tra l’altro l’home button virtuale offre un piacevole feedback tattile ma bisogna farci l’abitudine se si è utilizzatori di smartphone Samsung.
Il nuovo smartphone porta al debutto non solo un’interfaccia utente “by Samsung” più ordinata rispetto a quanto ci abituato la casa coreana ma soprattutto un assistente intelligente che battezzato Bixby dovrebbe aiutarci in molti compiti. Per attivarlo c’è un pulsante ad hoc ma ancora le funzioni vocali non sono in italiano. Bixby nella sua funzione visone permette di riconoscere oggetti (per comprarli online per esempio) ma anche monumenti: Bixby Vision riconosce e apre un collegamento web. Il suo funzionamento non è ancora molto affidabile ma è una bella idea. E per inciso non riconosce le automobili. In ogni caso, è come si dice, “tanta roba”, anche in termini di prospettive future.
Fiore all’occhiello di S8 è il display (protetto da orning Gorilla Glass 5) che nel caso della versione plus vanta 1440 x 2960 pixels con una densità di 529 ppi. La resa è eccellente: la luminosità stratosferica e la risoluzione, grazie ad Android 7 Nougat può essere ridotta per aumentare la durata della batteria o per far funzionare bene alcune applicazioni. È il caso di Microsoft Word che, in modo WQHD+, autoimposta la visualizzazione adatta soltanto un grosso tablet da 10 pollici con il risultato di rendere non gestibile la scrittura anche perché in questa modalità non si attiva l’interfaccia mobile semplificata che attiva anche l’indispensabile funzione “visualizzazione per dispositivi mobili” che permette di zoomare il testo mantenendo le righe entro i bordi. Non è colpa di Samsung bensì di Microsoft.
La fotocamera principale monta un unico sensore da 12 megapixel realizzato tecnologia dual-pixel mentre l’obiettivo esibisce un’apertura F/ 1,7. Nessuna concessione alla “moda” del doppio obbiettivo lanciata da Huawei e “ripresa” da Apple. Per quanto concerne le prestazioni queste sono ottime (soprattutto con poca luce), ma non si assiste a un salto qualitativo rispetto a S7 ed S7 Edge considerati un benchmark di settore. Messa a fuoco veloce ma non fulminea. La fotocamera anteriore da otto megapixel è stata invece migliorata.
Il comparto audio delude per il fatto di avere uno speaker monofonico (la resa di un Huawei Mate 9 in questo aspetto è una spanna sopra). In cuffia, invece, la qualità è davvero buona e nella ricca dotazione di serie (che comprende anche un adattatore Usb-C Otg per collegare memoria Usb c’è anche una valida cuffia in-ear della Akg (blasonato marchio del gruppo Harman che ora è controllato da Samsung). E qui orgogliosamente S8 esibisce il classico Jack: pratico, universale e comodo. Altro che scelte “coraggiose” Bluetooth Only made in Cupertino. Tra l’altro S8 offre un controller Bluetooth 5.0.
A completare un quadro più che positivo ci sono 64 GB di memoria storage interna e lo slot per schede microSD fino a 256 GB. L’hardware nei modelli europei è organizzato intorno a un processore octa-core Samsung Exynos 8895 a 10 nanometri che ha la particolarità di utilizzare quattro core a 2,5 GHz e quattro a 1,7 GHz, mentre la RAM è di solo 4 GB (sufficienti ma qualcuno offre di più). Da segnalare che i modelli per gli Usa e altri mercati montano invece processori Qualcomm.
La batteria da 3.500 mAh ha una buona autonoma: anche con un uso intensivo si arriva a sera con un po’ di autonomia residua (10-12%) e i sistemi di risparmio energetico sono efficaci. Nella confezione c’è un alimentatore rapido che permette di ricaricare al 100% partendo da zero in un’ora e 45 minuti. L’attivazione della funzione ricarica rapida è però un po’ macchinosa. Veloce anche la ricarica a induzione. L’abbiamo provata anche a bordo di due auto: Hyundai i30 e Peugeot 3008. Nel primo caso il pieno di energia è un po’ più lento, con il suv francese è invece più veloce ma il device scalda troppo. Tra l’altro S8+ in genere lavora freddo, al contrario di S7 Edge.
Infine, una nota sul prezzo: 930 euro sono davvero tanti, ma va considerato anche la possibilità di utilizzare un accessorio molto utile: la DeX station (costa 150 ero) che trasforma lo smartphone in un pc: basta una tastiera con mouse e un cavo Hdmi da collegare al monitor.