Divine, il futuro della marca Ds tra hi-tech e haute couture  

La Divine è più di un concept: è il manifesto stilistico del nuovo corso di Ds che da linea di prodotto è stato promosso a vero e proprio marchio, il terzo di Psa dopo Peugeot e quella Citroën che l’ha tenuto a battesimo dandogli in dote il nome della sua auto più iconica: la Ds, la dea su quattro ruote che l’anno prossimo compierà 60 anni.

La Divine che debutterà al Salone di Parigi (4-19 ottobre) certo non manca di originalità quasi a unirsi indealmente non solo con la mitica Ds ma anche con la leggendaria Sm. È una sportiva compatta (4,2 metri) ma bella larga (sfiora i due metri) e si fa notare per le quattro porte: quelle anteriori si aprono verso l’alto e quelle dietro ad armadio così da spalancare un abitacolo che fonde hi-tech e haute couture. 

Il concept, sorta di berlina-coupé esplora inedite frontiere stilistiche ed estetiche come il taglio nella parte posteriore della fiancata o il tetto-lunotto ispirato alle squame di un rettile caratterizzato da elementi trasparenti. L’interno vede addirittura elementi con cristalli Swarovski. 

Divine Ds supera il concetto di allestimento e propone temi stilistici (hyper-typage) super personalizzati che conferiscono caratteri totalmente diversi alla vettura e possono essere sostituiti dopo l’acquisto in un quarto d’ora. Ds ne ha previsti tre: Male (con fibra di carbonio) e indirizzata all’automobilista, Parisienne Chic (con un tripudio di pelle lucida con cuciture rosse e raso) pensato per il pubblico femminile e Fatal Punk con pelle nera e borchie: un set-up estetico trasverale e giovanile. 

Se il motore (il noto e «cattivello» turbobenzina 1.6 Thp da 270 cavalli e 330Nm di coppia massima) è convenzionale, futuristica è invece la plancia dove spicca un sistema composto da display touch da 10.4 pollici che funge da retrovisore ed è abbinato a un head-up display dietro al volante con visualizzazione olografica e tridimensionale delle informazioni