Nokia, i tablet e le occasioni perdute

Eccolo il tablet di Nokia. Si
chiama N800 Internet Tablet ed è nato nel…. 2007. Sì, avete letto bene. È stato
lanciato oltre sei anni fa quando Nokia dominava nella tecnologia mobile,
dettava gli standard e faceva prodotti innovativi. Molto innovativi come questo
antico tablet con sistema operativo Maemo open source, con schermo touch (resistivo
beninteso) che era molto più avanti dei palmari (si chiamavano Pda) con Windows
mobile 5.x e 6.xx a bordo. Era piccolo (schermo da 4.3 pollici) ma portava
una serie di idee e funzioni sofisticate che ora sono patrimonio dei tablet.
Era troppo avanti e Nokia lo abbandonò, senza nessuna possibilità di sviluppo
dopo un restyling con il modello successivo (N810). E così dei tablet ante litteram
firmati Nokia e di quelli che avrebbero potuto nascere non si fece nulla. Nokia
stava iniziando il declino. La casa finlandese si stava per avvitare su se
stessa, con prodotti via via sempre meno cool, sempre meno all’avanguardia e da
leader divenne inseguitrice di Samsung e di Apple che con l’iPhone travolse il
mercato e la stessa Nokia troppa lenta per reagire e mal guidata da Olli-Pekka
Kalasvuo poi sostituito da Elop, l’uomo di Microsoft che in pratica ha spento un
faro hi-tech europeo.

E adesso, in mano a Microsoft,
il destino non pare molto più luminoso visto che addirittura si paventa la
scomparsa del marchio Nokia sostituito solo dal brand Lumia. E ci si chiede che
senso ha proporre ora un tablet (Lumia 2520) con Windows Rt, un sistema operativo chiuso e
blindato che fa finta (riuscendoci bene) di essere un vero pc ma che poi ha
applicazioni che si contano con il contagocce, insomma una macchina per
scrivere formato tavoletta che serve a poco ma che dalla sua ha il vantaggio di
avere Office, quello vero, quello che gli altri tablet che fanno talvolta finta
di essere pc invidiano. Ma quando arriva su Android?

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