Il grande caldo è ormai alle battute finali. Speriamo. Anche se ovviamente le giornate con temperature piuttosto alte non sono necessariamente finite. Personalmente detesto il caldo: per me il vero maltempo è quando la temperatura supera i 25 gradi. In queste settimane estive c’è qualcosa che mi ha aiutato a combattere molto il fastidio del caldo. Si chiama Reon Pocket Pro ed è un climatizzatore personale. Il fatto che lo costruisca Sony ha anche un gusto e un sapore della tecnologia che forse ultimamente abbiamo perso con le tante proposte non spesso utili di produttori cinesi.
È un climatizzatore che si indossa, è una nuova versione questa volta distribuita anche in Italia di un prodotto Sony decisamente di nicchia. Il dispositivo è praticamente un parallelepipedo con due braccetti che si stringono intorno al collo e un camino d’uscita del calore. Il suo segreto è una cella di Peltier, dispositivo termoelettrico la cui tecnologia fonda nella storia dell’innovazione elettrotecnica umana e della fisica. Però è applicato in una forma più innovativa e wearable.

Reon Pocket Pro mantiene la filosofia di design minimalista: un piccolo dispositivo ultraleggero che si deve indossare sul retro del collo. La sua posizione strategica a contatto con la schiena permette di distribuire meglio il calore o il fresco, senza risultare visibile o ingombrante.
La novità principale è la presenza dei Dual thermo-modules, due moduli cella di Peltier indipendenti che lavorano in alternanza per garantire un raffreddamento più efficace, affiancati da una ventola di nuova concezione con flusso d’aria raddoppiato e un sistema di dissipazione riprogettato.
La batteria garantisce fino a 34 ore in modalità Cool 1, mentre la funzione Smart Cool ottimizza automaticamente temperatura e durata grazie a sensori multipli e un algoritmo dedicato, arrivando fino a 15 ore di utilizzo continuo. Migliorata anche la funzione Auto Start/Stop per un controllo più intuitivo.
Dal punto di vista estetico, il dispositivo mantiene un design compatto e discreto, con rumorosità dimezzata e pulsanti laterali per gestire le funzioni senza smartphone. La scocca e la fascia per il collo sono state riprogettate per maggiore comfort, con un’area di contatto ampliata e materiali più ergonomici.
Utilizzato anche tramite l’app si è rivelato efficace soprattutto quando si cammina sotto il sole o si svolgono attività è chiuso o all’aperto in condizioni climatiche difficili. Va detto che essendo basato sul principio della Cella di Peltier permette anche tramite l’app o i comandi sul corpo del device di commutare il funzionamento da raffrescamento a riscaldamento e questo può essere utile nelle giornate fredde che ci attenderanno tra qualche mese.
Ovviamente andare in giro con un coso del genere attaccato al collo non si passa inosservati. Ma anche questo è il suo bello perché a sfoggiare l’ultimo telefonino con il logo di un frutto sono bravi tutti.
