Forse per Piaggio è giunto il momento di far rinascere il mitico Ciao? Magari un Ciao 2.0 elettrico? una sorta di bici a ioni di litio che sia, come il leggendario ciclomotore che sconfiggeva le "sardomobili", facile da usare, senza patente, senza assicurazione. Senza, dunque, tutti quei freni all'acquisto delle due ruote a motore.
Perchè il bello del Ciao era il fatto di essere una bici a motore. Un ciclomotore appunto. Sarà questa l'arma segreta di Pontedera per reinventare la mobilità urbana a corto raggio battere la concorrenza di bici ed e-bike che sempre più sono l'alternativa allo scooter? Forse si. Ovviamente sono solo nostre congetture e nell'appena annunciato piano industriale della multinazionale di Pontedera non c'è ne menzione. Tuttavia un'operazione di recupero del Ciao in chiave elettrica non sarebbe male. Ciao è ancora un nome mitico, quasi quanto la Vespa, ed è ben spendibile all'estero come made in Italy denso di stile retrò con un'iniezione di tecnologia
Del resto lo stesso piano 2014-2017 , Piaggio dichiara di voler investire in tecnologia, nello sviluppo di nuovi prodotti anche con la collaborazione della prestigiosa università di Harward e di voler puntare sulle e-bike. Forse i tempi per un ritorno green del Ciao sono allora maturi.