TCL NXTPaper 60 Ultra spiazza: più smartphone o bookphone?

Un display che sembra carta, alla vista e anche al tatto, un pennino che scorre con la resistenza giusta, e un prezzo che resta vicino ai cinquecento euro anche nella versione più accessoriata e capiente. Il TCL NXTPaper 60 Ultra è uno smartphone che non punta a impressionare per potenza o design estremo, ma per equilibrio e comfort. È grande (molto), leggero sugli occhi e soprattutto diverso da tutto ciò che il mercato propone oggi: più blocknotes digitale che terminale da intrattenimento, più strumento di lavoro con una importante dotazione di intelligenza artificiale che sfoggio di specifiche per amanti dei videogiochi.

È un oggetto tecnologico che si legge, si tocca e si scrive come un quaderno o un libro. La vocazione è chiara: questo telefono si compra per leggere, studiare, produrre. In un panorama dominato da display muscolari e ultra-luminosi, TCL ha scelto la strada del realismo: ridurre l’impatto visivo, migliorare la leggibilità e abbassare lo stress di chi passa ore davanti a uno schermo. E quindi è un dispositivo pensato per professionisti, insegnanti, studenti, che leggono e scrivono più di quanto scrollino. Guarda a chi cerca tempo e concentrazione. Un telefono che si apre come un libro, che si tiene come il leggendario taccuino Moleskine e che si guarda senza stancare la vista.

Un colosso dietro un marchio poco conosciuto

TCL non è un marchio di nicchia, anche se in Europa il suo nome non ha ancora la forza dei brand più diffusi. Fondata nel 1981, con sede a Huizhou, nel Guangdong, è oggi tra i primi due produttori mondiali di pannelli TV e display (oltre che per i televisori anche nei settori automotive e tablet) attraverso la controllata CSOT (China Star Optoelectronics Technology). L’esperienza nel settore visivo è la sua vera ricchezza industriale. Dopo anni di produzione in licenza per altri marchi (da Alcatel a BlackBerry), TCL ha deciso di firmare in proprio una linea di smartphone che ruota tutta intorno a ciò che conosce meglio: lo schermo. La gamma NXTPaper rappresenta proprio questo: la trasposizione della tecnologia da televisori e tablet a un telefono pensato per la lettura.

Display grande, opaco e rilassante

Il NXTPaper 60 Ultra adotta un ampio display da 7,2 pollici LCD Full HD+ (1080 × 2340 pixel) con frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz e densità di circa 358 ppi. Non punta alla brillantezza assoluta – la luminosità massima si ferma intorno agli 850 nit, un valore inferiore agli oltre mille che raggiungono alcuni concorrenti di fascia media più noti – ma alla resa confortevole. La tecnologia NXTPaper 4.0 utilizza un filtro fisico per la luce blu, un sistema di polarizzazione circolare che simula la luce naturale e un DC Dimming privo di sfarfallii. Il risultato è un’immagine antiriflesso, morbida, priva di affaticamento visivo anche dopo ore di utilizzo. Un tasto slider permette di cambiare al volo modalità di lettura da “Carta inchiostro” in bianco e nero, pensata per leggere romanzi o articoli lunghi, a “Carta colorata”, più vivida, ideale per fumetti e riviste.

TCL NXTPaper 60 Ultra

Materiali, forma e sensazioni

Costruito con vetro frontale e scocca in plastica opaca, il 60 Ultra privilegia la praticità alla ricercatezza. È sottile (7,57 mm), pesa parecchio, 227 grammi, e, nota importante, ha certificazione IP68 contro acqua e polvere che diversi concorrenti della sua fascia non hanno. La confezione, molto completa, include caricatore da 33W, cavo dati, una custodia a libro magnetica con alloggiamento per il pennino e un disco polarizzato che mostra le proprietà del display. Un dettaglio che racconta molto della filosofia del prodotto. Il retro della cover non trattiene impronte e l’oblò delle fotocamere, disegnato come un trifoglio, aggiunge un tocco di personalità. È un oggetto pratico, concreto, pensato per assistere chi lo utilizza più che per stupire.

Prestazioni e autonomia

Sotto la scocca lavora il chipset MediaTek Dimensity 7400, realizzato a 4 nanometri, con otto core (quattro Cortex-A78 e quattro Cortex-A55) e GPU Mali-G615 MC2. Risultato: fluidità e stabilità, con una gestione termica molto buona. Le versioni in commercio sono due: 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna, oppure 12 + 512 GB, quella provata, che include il pennino T-Pen. La batteria da 5200 mAh garantisce una giornata di lavoro e, attivando la modalità lettura NXTPaper, i consumi crollano permettendo anche due o tre giorni d’uso leggero. La ricarica rapida da 33W porta la batteria al 50% in mezz’ora e supporta anche la ricarica inversa da 10 W per alimentare altri dispositivi.

TCL

 

Scrittura e produttività

Il pennino, che funziona senza batteria, riconosce 4096 livelli di pressione e offre un attrito realistico grazie alla finitura opaca del display. Si possono scrivere appunti, disegnare, annotare PDF, e il sistema converte la grafia in testo digitale con ottima precisione. Le funzioni di scrittura facilitata e traduzione automatica ampliano le possibilità d’uso in ambito lavorativo e didattico.

Sul piano software, l’interfaccia basata su Android 15 è praticamente stock, priva di applicazioni superflue. Nella seconda pagina della home trovi l’app Pedometro, a sottolineare il target di questo device. TCL integra un pacchetto di strumenti AI che rendono il telefono un assistente di studio e lavoro: AI Podcast e Audiobook trasformano testi in audio; Lettura rapida e Outline riassumono documenti complessi; AI Q&A permette di ottenere risposte e approfondimenti sui contenuti letti. È un ecosistema in evoluzione, eppure maturo nella sua idea: fare del telefono un compagno cognitivo, non solo un display luminoso.

Fotocamere secondo le aspettative

Il comparto fotografico non stupisce ma avvicina il 60 Ultra a modelli più costosi. Sul retro ci sono tre sensori: 50 MP principale stabilizzato (OIS), 50 MP tele periscopico 3× (anch’esso OIS) e una 8 MP ultrawide, mentre davanti una 32 MP ƒ/2.0. Di giorno la resa è molto buona: il sensore principale cattura tanto dettaglio, i colori sono naturali e l’equilibrio tra luci e ombre sorprende per la fascia di prezzo. Il tele periscopico è una carta in più: nitido fino a 6× “lossless”, capace di ottime macro e ritratti con profondità credibile. In modalità ritratto bisogna lavorare un po’ sulla corretta messa a fuoco e relativo effetto bokeh. La grandangolare sembra il punto debole: si difende bene solo con buona luce.

Sul fronte video, invece, il giudizio si fa più prudente: il telefono registra fino al 4K a 30 fps, ma la resa è nella media, con un processing che tende a schiarire eccessivamente i toni e un livello di dettaglio inferiore rispetto ai migliori concorrenti. La stabilizzazione funziona bene in Full HD, meno alle risoluzioni più alte. È un sistema fotografico che sorprende in foto statiche, meno nella gestione video, ma complessivamente molto più equilibrato di quanto il prezzo farebbe pensare. Comprerei uno smartphone di questo genere per fare foto da fotocamera mirrorless? No. E tuttavia mi ritroverei una dotazione capace di dare belle soddisfazioni.

Prezzo e aggiornamenti

La versionev del 60 Ultra da 256 GB (senza pennino) si trova a partire da 350 euro, mentre la 512 GB, completa di T-Pen e custodia magnetica, resta intorno ai 540 euro. Prezzi competitivi per un prodotto che sfiora caratteristiche da top di gamma e offre un’esperienza d’uso radicalmente diversa. In un mercato dove tutto sembra uguale, pieghevoli o supersottili a parte, il 60 Ultra del gruppo di Huizhou è la prova che l’innovazione può essere anche silenziosa.

Infine, TCL garantisce per il NXTPaper 60 Ultra un totale di sette anni di aggiornamenti software, suddivisi in cinque anni di aggiornamenti completi (di sistema e sicurezza) più due anni aggiuntivi di sole patch di sicurezza.

Il dato dei sette anni complessivi è confermato anche dalla scheda ufficiale EPREL, richiesta dal regolamento europeo sull’etichettatura energetica dei dispositivi mobili.