Al via la campagna “Stop Copia Privata” contro un balzello anacronistico

Il sito giornalistico DDAY.IT ha lanciato una iniziativa tesa a fermare l’assurdo e ancronistivo tributo di copia privata.

Il prossimo 1 settembre, spiegano dalla redazione di Dday.it scadono i termini per la presentazione delle posizioni da parte delle associazioni rappresentative delle diverse parti rispetto alla rideterminazione dei compensi per copia privata; la buona notizia è che anche le associazioni dei consumatori sono state chiamate a dire la loro.
Ma non servono analisi complesse per capire che i compensi per copia privata, invece di essere aumentati, dovrebbero essere notevolmente ridotti se non addirittura azzerati. La copia privata semplicemente non si fa più, non siamo più nell’era delle audiocassette e delle VHS; neppure un quella di CD-R e DVD-R.
Per questo viene oggi (e proseguiremo fino alla decisione finale del Ministro Giuli sulle nuove tariffe) la campagna “STOP COPIA PRIVATA”.



Il direttore di Dday.it, Gianfranco Giardina, spiega l’inutilità dannosa del tributo di copia privata

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