Pixel a Ferragosto. Google ha voluto bruciare i tempi e soprattutto anticipare il lancio degli iPhone, atteso tra un mese. Così siamo qui a parlare di smartphone in estate, negozi chiusi e città piene solo di turisti. Se ne era scritto moltissimo nelle settimane precedenti, con anticipazioni e leaks che di fatto avevano svelato quasi tutto lo svelabile. Non mi attarderò a ripetere quello che è già stato scritto in sede di presentazione dei nuovi prodotti al Made by Google 2024, qui su Smartlife e anche sul versante di mercato. Mi permetto di fare notare che, esteticamente, questi Pixel 9 – se non fosse per il camera bump, orizzontale seppur rivisitato, quindi indiscutibilmente in stile Pixel – sono molto riusciti anche se in molti hanno notato una qual certa somiglianza con gli iPhone. Potrebbe non essere un difetto.
Andando alle cose serie, l’ideale per dare un primo giudizio sarebbe avere un nuovo melafonino, ooops, googlefonino, tra le mani, ma questo non avverrà prima di 8 giorni, per quanto mi riguarda, perché ho prenotato sul Google Store un Pixel Pro XL (sono troppo abituato agli schermi grandi) con il suo alimentatore da 45 Watt. Vedremo se davvero arriva il 22 agosto, come programmato nell’ordine (1).
Premesso quindi che scrivo al buio, ma da utente storico (ho avuto il 6, 7 e 8 Pro, oltre al 7a) e per ragioni di software molto convinto, ho selezionato alcuni temi che mi sembrano più determinanti per cominciare a capire se vale la pena fare l’upgrade. O addirittura, perché no, cambiare brand e passare al Pixel, device che gode di crescente popolarità ma ancora non molto diffuso, nonostante sia prodotto dal colosso di Mountain View e solo per questo potrebbe essere considerato il riferimento per il mondo Android.
I nuovi Google Pixel 9 presentati il 13 agosto a Mountain View (Reuters)
Cominciamo col dire che, ancora una volta, e non ci sia aspettava che andasse diversamente, i Pixel non potranno salire sul podio dei dispositivi più scattanti e muscolari. Il (nuovo) chip Tensor G4 continua a inseguire la concorrenza, in primis i Qualcomm Snapdragon montati su quasi tutti gli Android (2) top di gamma e anche gli A15 bionic di Apple.
Secondo alcuni test il miglioramento della performance single-core e multi-core non va oltre il +14%. Mountain View sostiene che le app si aprono più rapidamente del 17% e che la navigazione in rete ha guadagnato il 20%. Un passo in avanti più tangibile pare sia il nuovo modem Samsung Exynos 5400 5G, che dovrebbe offrire una velocità di download di picco all’altezza.
Android Authority, lapidariamente, ha scritto di un Tensor da ribattezzare G3.5. Effettivamente il cuore pulsante dello smartphone sembra confermare la sua affidabilità ed efficienza nel machine learning, con un miglioramento percettibile ma non esaltante nelle prestazioni. Speriamo basti per agire positivamente sulle temperature del cellulare: il mio Pixel 8 Pro tra Android Auto e una call su Teams durata 10 minuti ha raggiunto i 48 gradi in una macchina con aria condizionata, due giorni fa.
Insomma, un chipset che fa progressi senza esagerare. In attesa del salto atteso per il 2010 dagli Exynos di Samsung alla fonderia numero uno al mondo, la taiwanese TSMC, nel 2025 (sempre che il signor Xi Jinping non la pensi diversamente). E privo di ray tracing, quindi non adatto a chi passa ore su videogiochi di ultima generazione (ma quando mai i Pixel sono stati telefoni per videogamer?). Rispetto agli ultimi chipset di Qualcomm e Apple, il Tensor G4, dicono gli esperti, è indietro di una o due generazioni. E, ripeto, bisognerà vedere quanto sia stata migliorata la dissipazione del calore.
In più, lo aggiungo domenica 18 agosto, le memorie UFS (Universal Flash Storage) sono ancora le vecchie 3.1 (nate nel 2020 e presenti sin dall’antesignano della nuova serie, il Pixel 6 Pro dell’ottobre 2021, fino al mio Pixel 8 Pro) anziché le più performanti 4.0, commercializzate da fine 2022 (3). Lo ha confermato la stessa Google.
Ora, le memorie UFS svolgono un ruolo importante nella gestione dei dati e delle prestazioni generali del dispositivo: archiviazione, velocità di lettura e scrittura, multitasking e gestione delle applicazioni, registrazione e riproduzione dei video ad alta risoluzione, gestione del sistema operativo e risparmio energetico. E adesso riprendo fiato.
Le UFS 3.1 garantiscono una velocità di lettura sequenziale fino a circa 2100 MB/s e velocità di scrittura fino a 1200 MB/s. È adatta a gestire operazioni complesse, come il caricamento rapido delle app, la registrazione video ad alta risoluzione e il multitasking avanzato. Le UFS 4.0 vanno a velocità doppia, perché si spingono fino a 4200 MB/s e velocità di scrittura fino a 2800 MB/s. Queste velocità sono particolarmente utili per applicazioni ad altissima intensità , come il gaming avanzato, l’elaborazione di video 8K, e per una maggiore efficienza energetica.
Come ho già scritto i Pixel 9 non sono smartphone per il gaming avanzato in ogni caso, mentre l’elaborazione dei video 8K potrebbe fare comodo ai creator. Nell’uso quotidiano, la differenza potrebbe non essere immediatamente percepibile per la maggior parte degli utenti, specialmente per le attività comuni, come navigare sul web, usare social media o anche giocare a giochi meno impegnativi. O fare foto di gruppo in spiaggia…
Aspetto non secondario: se un top di gamma monta memorie UFS datate il prezzo, per dire, potrebbe non essere giustificato se ritoccato al rialzo (come in effetti è avvenuto questa volta, oltretutto il servizio SOS Satellite per adesso è solo negli USA e non nelle colonie). A meno che non ci siano altri elementi talmente innovativi (si suppone gli investimenti su Gemini che produrrebbero “magie”) da indorare la pillola a colpi di intelligenza artificiale per gli utenti più orientati alla produttività . Un punto non secondario è che la dotazione software super clever, sarà poi condivisa con il mondo Android, non sarà esclusiva.