Il Galaxy S8, il nuovo top di gamma Samsung non sarà svelato al mobile world congress di Barcellona a fine febbraio, bensi il 15 aprile. È quanto emerge dagli ultimi rumors online.
Settimana scorsa in rendering, il produttore di cover Ghostek, anticipa le forme del Samsung S8 e parte delle caratteristiche dell’atteso flagship della casa coreana che sarà commercializzato in due versioni con jumbo display: 5.7 e adirittura 6.2 pollici (S8 plus). Dimensioni importanti rese possibili da una rivoluzione: l’eliminazione del (pratico ed iconico) tasto home. In questo modo si risparmia spazio a vantaggio del rapprto schermo/cornice. Far fuori del tasto home offre infatti il vantaggio della riduzione delle cornici a beneficio esclusivo del design e del contenimento degli ingombri ma creerà non poco sconcerto negli utilizzatori dei Galaxy che si troveranno a doversi adattare a un’interfaccia utente diversa.
E il sensore delle impronte digitali dove è finito? Nei rumors delle scorse settimane si pensava che potesse essere posto su retro, ma dall’immagine (la cui attendibilità totale non è certa) non c’è e questo potrebbe significare che il sensore sia stato integrato nello schermo.
Ma su S8, che forse avrà come accessorio una S Pen per la gioia degli orfani del Note 7, ci sarà anche una sgradita sorprsea: via il jack della cuffia come ha fatto Apple con iPhone 7. E ci pare del tutto insensata. Anzi ci sembra l’ennesima mossa di una Samsung che non riesce a non inseguire Apple anche nelle sue scelte più discutibili come per esempio l’eliminazione dello slot per schede di memoria microSd negli S6 (per poi fare retromarcia con S7) o la scelta disgraziata della batteria non rimovibile che peggiora la vita agli utilizzatori ma che permette di creare oggetti stilosi. Insomma ancora una volta Samsung sembra preferire la forma alla funzione e potrebbe costringere milioni di utilizzatori a usare adattori Usb C to Jack per le cuffie.
Eppure Samsung avrebbe dovuto fare tesoro della brutta esperienza del Note 7 le cui esplosioni con tutta evidenza erano il frutto di un “design aggressivo” che ha privilegiato il design (e il marketing) rispetto all”ingegneria.