Primo contatto con i Gear S3: ecco come sono fatti i nuovi smartwatch Samsung

Più grande e più “orologio” vero, da indossare e da esibire. E con un cuore tecnologico che può anche non battere all’unisono con lo smartphone. Settimana prossima sarà in vendita, a partire dal 2 dicembre, la nuova generazione di smartwatch firmati Samsung.Gear S3. Lanciati a settembre in occasione di Ifa in due versioni Classic e Frontier.  Il design è curato dal noto design svizzero Yvan Arpa, un protagonista dell’orologeria “swiss made” che ha impresso un look “timeless”, da orologio e non da gadget, lavorando sui concetti di design e di interfaccia “circolare” già espressi con i Gear con la scelta del display rotondo e della ghiera rotante che attiva le funzioni insieme al display touch.  Il Classic ha pulsanti tondi, una silhouette più snella, mentre il Frontier esibisce un look sportivo e dinamico abbinato a comandi pulsanti squadrati.

La cosa bella è che tutte le due versioni montano cinturini standard. Infatti, Samsung ha abbandonato i cinturini con aggancio proprietario (peraltro costosi da cambiare): ora si possono usare “wrist band” normali (al contrario del Gear S2 che offriva questa possibilità solo sulla variante Classic)

Siamo riusciti a fare un brevissimo “hands-on” con i nuovi Gear S3. La prima cosa che salta all’occhio, anzi al polso, è  la maggiore dimensione rispetto agli S2: il display ora è da 1.3 pollici con 46 millimetri di diametro, realizzato con tecnologia super Amoled  e contraddistinto da una risoluzione di 360 x 360 pixel per una densità di 278 ppi. Lo schermo inoltre è protetto da un vetro Corning Gorilla Glass SR+ (sviluppato apposta per i device indossabili).

Gear S3 offre le connessioni wi-fi e Bluetooth per gestire le chiamate telefoniche direttamente grazie all’integrazione di uno speaker e di un microfono. Ritorna così un’opzione eliminata  con gli S2.

Aumenta, e questo non è bello, lo spessore ma è il prezzo da pagare per avere Gps integrato, bussola, altimetro, barometro e tachimetro. Con questi sensori, utili soprattutto per il fitness, lo smartwatch diventa un orologio intelligente, un vero device autonomo dallo smartphone e non più un gadget/accessorio. Una strada che Samsung aveva percorso anche con il Gear S, con megadisplay incurvato, un oggetto all’avanguardia ma troppo grosso: indossarlo  dava la sensazione di avere uno smartphone legato al polso con un cinturino. E lo stile era troppo hi-tech.

Gear S3 è invece più classico e difficile sarà ridicolo tra qualche anno, forse solo obsoleto. Inoltre Gear S3 offrirà, a partire dal prossimo anno, la sim “virtuale” (eSim) che renderà il device ancora più indipendente dalla smartphone per approcciare anche il mercato degli orologi nel suo insieme. Entrambi in vendita da qualche giorno costano  430 euro. Tra le feature importanti spicca il display always-on. In pratica lo schermo quando entra in stand-by non si spegne del tutto e visualizza sempre l’ora visualizza e altre informazioni. Inoltre, la batteria dura di più (“Sammy” dichiara 3 giorni) è c’è anche la ricarica rapida per aver in pochi minuti energia per 10 ore.

L’indipendenza dalla smartphone è confermata anche da inedite funzioni: senza toccare lo schermo, gli utenti possono accettare o rifiutare una chiamata o silenziare una notifica, mentre scrivendo o disegnando sul display, i messaggi sono automaticamente  convertiti in testi ed emoji. In questo modo, l’utente può creare note e promemoria per gestire le agende più fitte con l’applicazione Reminders.

La ghiera girevole, è sembrata più precisa nel suo funzionamento, grazie anche al grip offerto dalla zigrinatura presente in tutte le due versioni. Si gira meglio e non scivola. La “lunetta” degli S2 “sport” invece, soprattutto con il freddo, non si governa sempre agevolemente anche per la poca presa offerta dal metallo e dalla finitura. Con i S3 la musica cambia.

Gear S3 è resistente ad acqua e polvere con certificazione IP68, mentre Il sistema operativo è Tizen (che a dire il vero non ha mai convinto del tutto) ma Samsung afferma di aver potenziato l’ecosistema che ora ha anche una forte vocazione automobilistica. Infatti sarà dotato del sistema Bmw personal mobility companion, che consente di avere sotto contrpollo tempi, appuntamenti e contatti migliorando ulteriormente l’esperienza di auto connessa. Con la Connected app della casa bavarese si possono, infatti, ricevere notifiche in prossimità di un viaggio, controllare il livello di carburante, aprire le porte della Bmw  attraverso il quadrante del proprio Gear S3.

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